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In collaborazione con Sanità per il Veneto
La Sanità veneta, in occasione
della Giornata Mondiale di domani 28 marzo, accende i riflettori
su una malattia come l'endometriosi, che fa soffrire molte
donne, è cronica, può portare all'infertilità, per i suoi
sintomi poco specifici rischia di essere scoperta con un ritardo
anche di 7 anni tra l'esordio dei sintomi e la diagnosi.
"Questo non deve accadere - dice l'assessore alla Sanità
Manuela Lanzarin - e proprio per questo le nostre scelte
sanitarie sono puntate da un lato a promuovere la consapevolezza
sulla patologia attraverso i nostri canali comunicativi,
agevolare e promuovere la diagnosi precoce e il tempestivo
accesso alle cure. A tal fine è importantissimo saper
riconoscere i sintomi fin dalla loro insorgenza". "I numeri
parlano chiaro - aggiunge l'assessore - in Italia si stima che
siano affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età
fertile, con diversi gradi di severità, ed il 30-50% delle donne
con diagnosi di infertilità o difficoltà a concepire. In Veneto,
dove abbiamo un prestigioso Centro di Riferimento Regionale
presso l'Ospedale di Negrar, anche grazie alle azioni di
sensibilizzazione, sta aumentando anno dopo anno il numero delle
donne con endometriosi di grado moderato e grave. Nel 2024 sono
state 2.691; nel 2023 2.383; nel 2022, 2.089; nel 2021, 1.827,
fino ad arrivare alle 456 del 2017. Con la diagnosi precoce
riusciamo a curarle con efficacia, sia con la terapia medica che
con quella chirurgica. Quest'ultima è quella più scelta da
medici e pazienti, tanto che nel periodo 2011-2024 sono stati
effettuati 32.268 ricoveri chirurgici e 1.317 di tipo medico.
"In Veneto - prosegue Lanzarin - si sta lavorando quindi con
attenzione e impegno totali, anche per il rispetto che va
portato alle donne che, assieme alla malattia, devono sopportare
pesanti ricadute psicologiche, come il rischio di non poter
avere figli, da considerare inoltre il peggioramento della
qualità della vita causato dai sintomi, il consiglio è sempre
quello di dialogare con il medico curante per un approccio
precoce".
In collaborazione con Sanità per il Veneto
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