I bambini e le bambine della
scuola elementare dell'Istituto comprensivo 7 sono stati i
protagonisti della cerimonia con cui l'amministrazione comunale
di Pescara ha reso omaggio alla memoria dei nove Martiri di
Colle Pineta, che l'11 febbraio 1944 immolarono la propria vita
per la libertà.
Le vittime dell'eccidio erano tutte appartenenti alla banda
Palombaro, una piccola formazione partigiana combattente che,
tradita da una spia, fu scoperta e i suoi componenti condannati
a morte da un Tribunale militare tedesco. Finirono davanti al
plotone d'esecuzione Nicola Cavorso, Vittorio Mannelli, Raffaele
Di Natale, Beniamino Di Matteo, Pietro Cappelletti, Alfredo
Grifone, Aldo Sebastiani, Stelio Falasca, Aldo Grifone. In tre
furono invece graziati e condannati ai lavori forzati.
Per non dimenticare il sacrificio di questi eroi per la
libertà, si è tenuta l'annuale cerimonia davanti al cippo che
ricorda quei tragici eventi, nei pressi dell'edificio che ospita
la scuola Primaria "11 febbraio 1944" di Strada Colle Pineta, e
alla quale hanno preso parte il Prefetto Giancarlo Di Vincenzo,
il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli, il
vicesindaco di Pescara Gianni Santilli il sindaco di Chieti
Diego Ferrara, autorità civili e militari, i rappresentanti
delle associazioni combattentistiche e d'arma con i loro labari,
la dirigente scolastica, il personale docente e la comunità.
Dopo la deposizione di una corona d'alloro, gli alunni hanno
dato visto a diversi momenti carichi di intensa emozione,
soprattutto quando hanno letto i nomi dei nove martiri e un
breve ritratto di ognuno di loro. Le foto tra le mani, prelevate
dalla valigia col filo rosso, hanno simboleggiato il passaggio
alle nuove generazioni del patrimonio della memoria.
Il vicesindaco di Pescara, Gianni Santilli, ha rimarcato
"l'importanza irrinunciabile di ogni iniziativa, di ogni azione
utile a non disperdere il significato del sacrificio di questi
uomini che hanno pagato con la perdita del bene più prezioso, la
vita, il grande amore per la loro terra e per la libertà. Oggi,
ancor più di ieri, a maggior ragione chi ha una responsabilità
pubblica deve riaffermare con forza il valore della pace e della
tolleranza".
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