Sospendere l'iter che autorizza la
realizzazione di impianti eolici in aree protette e fare
chiarezza sulle cause della morte di due grifoni, trovati a
Collarmele (L'Aquila), nel Parco regionale Sirente-Velino,
probabilmente uccisi dalla collisione con una pala eolica. Sono
le richieste avanzate la prima, rivolta alla Regione Abruzzo,
dal consigliere regionale di Prc-Sinistra Europea Maurizio
Acerbo, insieme al delegato Lipu Abruzzo, Stefano Allavena, la
seconda dal presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese,
Augusto De Sanctis.
Secondo Acerbo la vicenda conferma che "il posizionamento
delle centrali eoliche non può non tenere nel debito conto
l'impatto con l'avifauna, cosa purtroppo che non avviene in
Abruzzo dove persino una specie rara e tutelata a livello
comunitario come il nibbio reale rischia l'estinzione a causa
del proliferare non programmato delle centrali eoliche".
La Regione Abruzzo, ribadisce in una nota Acerbo, non ha
considerato direttive comunitarie e convenzioni internazionali
che tutelano alcune specie di uccelli in riferimento alle rotte
migratorie. "Proprio domani - informa il consigliere Prc - il
comitato VIA all'Aquila discuterà l'ennesimo progetto di
centrale eolica in una zona di importante per il nibbio reale e
il nibbio bruno, nei comuni di Cupello e Lentella (Chieti). A
Pescara si terrà in Regione la conferenza dei servizi che
dovrebbe concludere l'iter per una mega centrale eolica a
Civitaluparella (Chieti), con pale alte 150 metri in una zona
importante per la presenza di nibbio reale e orso marsicano".
De Sanctis, dal canto suo, ricorda che gli impianti eolici
sono una delle maggiori cause di mortalità per i grifoni, come
dimostrano le centinaia di esemplari morti ogni anno in Spagna
dove "è stata ordinata la chiusura di alcuni impianti eolici
particolarmente impattanti". Ricorda inoltre De Sanctis che la
Regione Abruzzo ha vietato la realizzazione di nuovi
aerogeneratori nella Marsica, ma "solo dopo l'avvio da parte del
Corpo Forestale di un prezioso studio con trasmittenti".
La Stazione Ornitologica Abruzzese auspica che Istituto
Zooprofilattico Sperimentale di Teramo e altri enti coinvolti
"divulghino quanto prima il referto necroscopico, come previsto
dalla normativa sulla trasparenza dei dati ambientali".
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