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Dai Galletti a Rosita, con Mulino Bianco 50 anni d'Italia
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In collaborazione con Mulino Bianco
Oltre 9 miliardi di biscotti e 1,1 di merende all'anno
Mulino Bianco compie 50 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA
ANSAcom - In collaborazione con Mulino Bianco
Gli apripista nell’ottobre 1975 furono i Tarallucci. Con loro i Molinetti, le Pale, le Campagnole, i Galletti e le Macine. In 50 anni la pattuglia del Mulino Bianco si è allargata a 140 prodotti da forno. Ma il mezzo secolo di vita del marchio della Barilla non è solo la storia commerciale dei suoi prodotti, è un pezzo di vita d’Italia. Da quell’esordio, quando nel giro di un anno conquistò il 7% del mercato, il marchio è entrato nell’immaginario collettivo degli italiani. Così il racconto di questo mezzo secolo non parla solo di biscotti e merende, ma di come siano cambiati gli italiani. Se infatti negli anni '70 la colazione era esclusivo appannaggio dei bambini, col Mulino c’è stata una 'popolarizzazione' del biscotto. E non solo dei biscotti. Oggi il marchio sforna all'anno nei suoi sei stabilimenti oltre 1,1 miliardi di merende e torte, 9,2 miliardi di biscotti, 212 milioni di pani e 3,6 miliardi di fette biscottate.Prodotti che secondo un sondaggio diffuso dal Mulino Bianco sono presenti nelle case di 23 milioni di famiglie e vengono consumati dal 97% degli italiani. Un successo dovuto a un mix sapiente di prodotto e marketing. Con oggetti cult come il coccio, la tazzona per la colazione del mattino, o la radio sveglia a forma di mulino. Ma anche con campagne pubblicitarie oramai stampate nella memoria comune, da quella del Piccolo Mugnaio Bianco (1981), alle avvenute della famiglia degli anni ‘90 fino a quella della gallina Rosita (2012). Ma soprattutto dietro il successo del Mulino Bianco c’è l’aver saputo intercettare, in anticipo, il bisogno di un ritorno alla vita naturale degli italiani. “In questi 50 anni Mulino Bianco ha saputo ritagliarsi un posto speciale nella quotidianità degli italiani e nei loro ricordi, grazie anche alla sua capacità di sapersi evolvere nel contesto socioculturale del Paese e di rispondere ai loro bisogni” ha confermato Laura Signorelli, marketing director equity di Mulino Bianco. Una tendenza che continua a conservare, con una volontà di rispondere a nuove esigenze alimentari. Come di recente ha fatto coi prodotti della linea Armonia (senza zucchero, o glutine o uova). Quanto al futuro, ha spiegato Carolina Diterlizzi, vice presidente marketing Mulino Bianco “siamo orgogliosamente e emblematicamente italiani. Il nostro core è l’Italia. Ma siamo sempre pronti a capire le evoluzioni del mercato”. Dopo aver ricordato di essere già presente in Francia e Germania, ha aggiunto, “stiamo valutando altro”. Per festeggiare i suoi 50 anni il Mulino Bianco ha previsto per tutto l’anno una serie di iniziative, dal ritorno del celebre Piccolo Mugnaio Bianco, con un frollino a lui dedicato in arrivo a marzo, fino a una promozione che riedita tre premi storici: la radiosveglia, il pancestì e il fornetto. Infine, per i veri appassionati, dal 19 febbraio per cinque giorni, in Piazza Gae Aulenti a Milano è arrivato il Mulino vero a proprio. L’iconica sveglia a forma di mulino degli anni ‘80, in formato maxi, destinata ad accogliere chiunque voglia fare un tuffo nella storia del Mulino Bianco.
ANSAcom - In collaborazione con Mulino Bianco
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