MADRID - Il governo spagnolo ha dato oggi il via libera al decreto che modifica l'articolo 35 della legge per gli Stranieri, per rendere obbligatoria la ricollocazione in tutte le regioni della penisola iberica dei minori migranti non accompagnati, che arrivano alle frontiere sud delle Canarie e di Ceuta, le cui strutture di accoglienza sono al collasso. Una riforma "assolutamente necessaria e urgente", come l'ha definita il ministro di Politica territoriale, Victor Angel Torres, nell'illustrarla al termine dell'odierno Cdm. "Siamo di fronte a una pietra miliare in difesa dei diritti umani e dell'interesse superiore del minore", ha evidenziato Torres nel ricordare che i territori frontalieri "chiedono da 30 anni" questa modifica normativa.
Il provvedimento è stato approvato solo a seguito dell'accordo chiuso dall'esecutivo progressista con il partito indipendentista Junts per Catalunya, che si è impegnato a votarlo in Parlamento, dopo aver bocciato una precedente riforma nel luglio scorso al Congresso spagnolo, votando assieme al Partito Popolare e all'estrema destra Vox. In cambio, la forza guidata da Carles Puigdemont, ha negoziato con il governo di Pedro Sanchez la delega di "importanti competenze" dallo Stato alla Catalogna in materia di immigrazione. E l'accoglienza di un numero limitato di migranti minorenni.
L'esecutivo destinerà un fondo straordinario di 100 milioni di euro al trasferimento dei minori migranti non accompagnati - stimati in oltre 5.000 alle Canarie e in 450 a Ceuta - e al potenziamento delle strutture di accoglienza, secondo quanto anticipato da Torres. Fra i criteri individuati per lo smistamento di bambini e adolescenti stranieri nelle varie comunità autonome, i parametri relativi a popolazione, reddito pro capite, tasso di disoccupazione, lo sforzo precedente fatto dalle regioni per l'accoglienza e posti disponibili nelle strutture.
"E' una normativa di obbligata osservanza", ha sottolineato il ministro nel difendere il decreto, fortemente criticato dalle 11 regioni governate dal Partito Popolare. Queste ultime non accoglieranno adolescenti e bambini stranieri, "se il governo non mette a disposizione mezzi e finanzia l'accoglienza", ha segnalato il Pp. La governatrice di Madrid, Isabal Ayuso, (Pp) si è opposta e ha annunciato ricorsi in tribunale e davanti all'Unione Europea.
La Catalogna riceverà fra i 20 e i 30 bambini e adolescenti stranieri, mentre la Comunità di Madrid ne accoglierà 700 stando a una nota diffusa da Junts, in quanto la ricollocazione interesserà principalmente le regioni "che finora non hanno accolto o hanno fatto uno sforzo molto inferiore rispetto a quello realizzato in Catalogna".
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