Lo ha detto - citando il
ministro degli Esteri Antonio Tajani - l'ambasciatore d'Italia a
Tunisi, Alessandro Prunas, in una video intervista all'agenzia
di stampa Tap, sottolineando al contempo che "la Tunisia può
rappresentare per l'Italia un ponte verso l'Africa".
L'ambasciatore ha evidenziato il dinamismo eccezionale delle
relazioni italo-tunisine, testimoniato dal grande numero di
visite istituzionali e scambi bilaterali, a partire da quella
del presidente del Consiglio Giorgia Meloni dello scorso aprile
e dall'incontro del ministro degli Esteri Tajani con l'omologo
Nafti del 16 gennaio a Roma.
Prunas ha passato in rassegna i
diversi ambiti di un "partenariato a 360 gradi che, nel quadro
del Piano Mattei, si fonda su un modello di cooperazione da pari
a pari, fonte di mutui benefici ed opportunità". Sul versante
economico, ha ricordato che l'Italia è il secondo partner
commerciale della Tunisia, il suo primo fornitore e secondo
cliente, nonché tra i primi investitori nel Paese con una
presenza radicata di quasi mille imprese italiane.
Numerosi i progetti in corso citati dall'ambasciatore:
l'elettrodotto Elmed, il corridoio dell'idrogeno SouthH2Corridor
e MedLink in materia di transizione energetica; Tanit,
finanziato dal Ministero degli Esteri e dal fondo clima, nel
settore agricolo e della sicurezza alimentare; diversi programmi
di formazione professionale, tra cui il progetto pilota
dell'Ance e Thamm +, fino al raddoppio della dotazione per la
cooperazione allo sviluppo e al rafforzamento della
collaborazione universitaria.
In ambito migratorio, nel sottolineare come nessuno Stato
possa "affrontare questo fenomeno da solo", Prunas ha
evidenziato il carattere olistico della strategia italiana, che
si inserisce nel quadro del processo di Roma avviato nel luglio
2023 con la Conferenza internazionale su Migrazioni e Sviluppo.
"Si tratta di una strategia di ampio respiro che va ben oltre il
solo approccio securitario", ha affermato l'ambasciatore. (ANSA)
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