Pedersen ha anche evidenziato come nel paese "negli ultimi giorni, c'è stato un cambiamento epocale in prima linea, tra cui significativi guadagni da parte di Hayat Tahrir Al-Sham, un gruppo che rimane designato come gruppo terroristico dal Consiglio di sicurezza, e di una vasta gamma di fazioni armate dell'opposizione".
Secondo l'inviato speciale delle Nazioni Unite, in un Paese dilaniato da quasi 14 anni di guerra e conflitti, gli ultimi sviluppi pongono "seri rischi per i civili e hanno gravi conseguenze per la pace e la sicurezza regionale e internazionale". "Le parti siriane e i principali attori internazionali - ha avvertito - devono impegnarsi seriamente in negoziati significativi e sostanziali per trovare una via d'uscita dal conflitto. Senza questo, la Siria rischia ulteriori divisioni, deterioramento e distruzione". Pedersen ha assicurato che continuerà a impegnarsi con tutte le parti in campo e ha espresso la disponibilità a utilizzare i suoi buoni uffici per riunire le parti interessate internazionali e siriane in nuovi colloqui di pace globali sulla Siria. (ANSAmed).
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