Una scuola di formazione per il
cinema, a Roma, per far crescere una nuova generazione di
maestranze: è il progetto proposto da Tarak Ben Ammar di Eagle
Pictures alla Regione Lazio. "La produzione di cinema in Italia,
anche con grandi produzioni internazionali, sta andando
benissimo, quello che manca è avere tanti nuovi giovani formati
per il set - ha detto l'imprenditore tunisino a Marateale dove è
stato premiato ieri sera - spero che questo progetto di cui sto
parlando in questi giorni con la Regione decolli. E sarebbe
opportuno - ha proseguito - inserire su ogni produzione e in
ogni reparto un giovane nuovo, se non abbiamo ricambio tra le
maestranze, se non passiamo il testimone tra vecchi e nuovi
artigiani, sparirà il cinema". Il principale azionista di Eagle
Pictures ha annunciato nelle scorse settimane anche un piano di
investimento di circa 40-50 milioni per la creazione di nuovi
studi di produzione a Roma, "per l'enorme richiesta di teatri di
posa, non ce ne sono abbastanza per le grandi produzioni
internazionali che si stanno facendo".
La strategia internazionale della società va avanti, con accordi
con le major, come la Sony, non solo per solo la distribuzione
dei film in esclusiva in Italia, ma anche coproduzioni. Un
esempio è stato The Equalizer 3 nel 2022 di Antoine Fuqua con
Denzel Washington, girato in Italia, in particolare a Sorrento,
Napoli e costiera amalfitana.
"Non è stato difficile convincere gli americani a girare in
Italia", ha detto Tarak Ben Ammar sottolineando la gratitudine
verso il Paese che molti decenni fa gli ha fatto coronare il
sogno del cinema, sin da Il caso Mattei di Rosi e Il messia di
Rossellini, le sue prime esperienze ponte tra Italia e Tunisia
(i due film furono girati lì). Immancabile per lui, nella serata
di premiazione al festival diretto da Nicola Timpone, un tributo
a Silvio Berlusconi con cui è stato legato a partire da metà
anni '80 da un grande sodalizio professionale e di amicizia.
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