Il Tribunale del riesame di Salerno
ha ripristinato la misura dell'interdizione della professione
forense per un anno dell'avvocato Marcello Manna, sindaco di
Rende e presidente di Anci Calabria. Il provvedimento gli è
stato notificato dai finanzieri del Nucleo di polizia economica
e finanziaria di Crotone. Manna è imputato a Salerno per
corruzione in atti giudiziari insieme all'ex giudice della Corte
d'appello di Catanzaro Marco Petrini. La Procura della città
campana è competente a gestire i procedimenti che vedono
indagati o parte lesa magistrati del distretto di Corte
d'appello di Catanzaro.
La decisione del tribunale del riesame di Salerno che, in
accoglimento della richiesta della procura aveva annullato una
precedente ordinanza del gip che aveva revocato la misura
interdittiva, è divenuta definitiva dopo la sentenza della
Corte di Cassazione che nei giorni scorsi ha dichiarato
inammissibile il ricorso presentato dai difensori di Manna.
Manna, in particolare, secondo l'accusa, il 30 maggio del
2019 avrebbe consegnato a Petrini cinquemila euro in contanti
per ottenere l'assoluzione e la conseguente scarcerazione di
Francesco Patitucci, difeso dallo stesso Manna, imputato per
l'omicidio di Luca Bruni, avvenuto a Castrolibero il 3 gennaio
del 2012. Patitucci, per quel delitto era già stato condannato
in primo grado, con rito abbreviato, a 30 anni di reclusione.
Nel marzo scorso, la pm di Salerno Francesca Fittipaldi ha
chiesto la condanna di Manna e di Petrucci, rispettivamente, a 6
e 8 anni di reclusione nel corso del processo con rito
abbreviato che si celebra davanti al gup. Il 12 maggio è in
programma una nuova udienza con le arringhe dell'avvocato
Riccardo Olivo per Manna e dell'avvocato Francesco Calderaro per
Petrini.
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