"Lorenzo ti deve parlare", e poi "vi
sparo, voi non sapete con chi avere a che fare": sono le parole
che si sono sentiti dire alcuni imprenditori di Sant'Antimo
(Napoli), condotti davanti al figlio del boss con la mediazione
di un imprenditore a lui vicino, per costringerli a pagare un
pizzo di 25mila euro e a vendere appartamenti al clan e a una
società "gradita" alla camorra. É quanto hanno scoperto i
carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna
(Napoli), nell'ambito di indagini coordinate dalla DDA
partenopea.
I militari hanno notificato oggi due misure cautelari emesse
da gip nei confronti di Lorenzo Puca - esponente di spicco
dell'omonimo clan, figlio del boss Pasquale Puca, detto "'o
minorenne" - e dell'imprenditore, una persona incensurata, anche
lui di Sant'Antimo. Le vittime della tentata estorsione sono a
loro volta imprenditori, proprietari anche del terreno su cui è
stato poi realizzato il complesso edilizio preso di mira dalla
camorra locale.
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