"Sirene, sciantose, malafemmene ed
altre storie di donne veraci" sarà in scena con protagonista
Monica Sarnelli da domani, 20 marzo, nel Teatro Troisi di
Napoli: in un recital antimisogino sulla donna, annunciano i
promotori in una nota. Lo spettacolo è scritto da Federico
Vacalebre, la regia è di Carlo Cerciello, arrangiamenti
musicali di Pino Tafuto e Salvio Vassallo, disegno luci di
Andrea Iacopino, aiuto regia e video di Fabiana Fazio.
Testo, canzoni e videoproiezioni con la presenza virtuale,
"ma di grande significato per lo sviluppo del racconto, di
artisti molto cari a Monica Sarnelli - il cantautore Enzo
Gragnaniello, l'attore/scrittore Peppe Lanzetta e la cantante
Fuliggine, nome d'arte di Francesca Andreano - raccontano la
città al femminile, e le sue donne: femmene, malafemmene, mamme,
puttane, figlie, trans, sirene naturalmente, visto che siamo
nell'anno 2500 dalla fondazione". Un filo narrativo ironico, ma
serio, si aggiunge nella nota, "in cui si riflette su un mondo,
quello della musica, non solo partenopea, ancora sin troppo
maschilista".
La protagonista, Monica Sarnelli, si muove in una scenografia
con tanti simboli e abiti: da sciantosa (ma la giarrettiera è di
cuoio), da bammenella, da primadonna postmoderna, da brava
ragazza 'jeans e maglietta', tra canzoni, aneddoti e racconti.
Al suo fianco un'attrice/ballerina (Cinzia Cordella), una
pianista (Cristina Massaro), un quartetto d'archi (Anna Rita Di
Pace, Isabella Parmiciano, Tiziana Traverso, Monia Massa) e un
polistrumentista (Paolo Del Vecchio). Fondamentale l'uso del
mezzo video: tra immagini d'archivio, veri e propri videoclip e
sdoppiamenti d'azione tra il teatro e lo schermo ad alta
definizione. Canzoni famose e meno famose "in qualche caso messe
alla berlina, per raccontare il maschilismo insito nella canzone
napoletana di ieri e di oggi. Gli arrangiamenti moderni sanno di
tradizione, ma anche di electroswing, di rap, di tango digitale,
che portano ai giovani il repertorio e le storie di Gilda
Mignonette, Ria Rosa, Angela Luce, Gloria Christian, Mirna
Doris, Lina Sastri, Teresa De Sio, Giulietta Sacco e altre
ancora". Anche di loro la Sarnelli parla e canta tra momenti
duri, sentimentali, femministi, altri sensuali, ironici: "Il
sorriso, la rabbia, la pancia, il sesso, il ritmo, la melodia
saranno chiavi di volta di uno spettacolo che usa le radici per
imparare a volare".
Già in "Passione tour" e "Carosone l'americano di Napoli", e più
di recente con «Carmen rap», "Federico Vacalebre, giornalista,
critico musicale, saggista, esperto di canzone napoletana,
sceneggiatore, si è misurato - è scritto nella nota - con la
scrittura teatrale, sempre usando la canzone come protagonista
principale, se non assoluto. In questo spettacolo ha chiesto di
nuovo a Monica Sarnelli di abbandonare il suo repertorio, per
trovarne uno che pure le appartiene per dna". Un viaggio al
termine della melodia perduta e patriarcale che ci porta da "Era
de maggio" a Pino Daniele, da "Passione" a "Ipocrisia", da
"Preferisco il Novecento" a "Liù", tra amare verità e dolci
bugie. "Con una sorpresa finale, la traduzione in napoletano di
'Marea' di Madame, inno all'orgasmo femminile che diventa
'Parea' ".
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