"Che siete venuti a fare": furono
queste le parole rivolte ai carabinieri dai genitori e familiari
della piccola Aurora Savino, la neonata morta a Santa Maria a
Vico (Caserta) il 2 settembre 2023 sul cui corpo furono trovate
ustioni ed ecchimosi. È emerso nel processo in corso davanti
alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in
cui sono imputati per omicidio i genitori della bimba, il 28enne
Emanuele Savino e la 21enne Anna Gammella, che hanno anche altri
due figli piccoli.
A raccontare l'accoglienza poco amichevole ricevuta
nell'abitazione della coppia, sono stati in aula i due
carabinieri intervenuti, tra cui il comandante della stazione di
Santa Maria a Vico Luisiano D'Ambrosio, che ha riferito,
rispondendo alle domande del pm Stefania Pontillo, di essere
arrivato su segnalazione del 118, che aveva accertato la morte
sospetta di una bambina di 45 giorni.
Prima circostanza anomala riscontrata dal militare fu la
presenza a casa della coppia, oltre al personale del 118,
"dell'impresario delle pompe funebri Pasquale Russo"; c'erano
poi il nonno paterno Gennaro Savino, Emanuele e Anna, genitori
di Aurora, "con i quali discussi perché non volevano che fossimo
lì". Il carabiniere ha ricordato che "Aurora era nella culla con
gli occhi semichiusi e i lividi vicino all'occhio".
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