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Neonata morta in culla: carabinieri, genitori non ci volevano

Neonata morta in culla: carabinieri, genitori non ci volevano

Militari testi al processo per omicidio contro padre e madre

NAPOLI, 09 aprile 2025, 11:47

Redazione ANSA

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"Che siete venuti a fare": furono queste le parole rivolte ai carabinieri dai genitori e familiari della piccola Aurora Savino, la neonata morta a Santa Maria a Vico (Caserta) il 2 settembre 2023 sul cui corpo furono trovate ustioni ed ecchimosi. È emerso nel processo in corso davanti alla Corte d'Assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere in cui sono imputati per omicidio i genitori della bimba, il 28enne Emanuele Savino e la 21enne Anna Gammella, che hanno anche altri due figli piccoli.
    A raccontare l'accoglienza poco amichevole ricevuta nell'abitazione della coppia, sono stati in aula i due carabinieri intervenuti, tra cui il comandante della stazione di Santa Maria a Vico Luisiano D'Ambrosio, che ha riferito, rispondendo alle domande del pm Stefania Pontillo, di essere arrivato su segnalazione del 118, che aveva accertato la morte sospetta di una bambina di 45 giorni.
    Prima circostanza anomala riscontrata dal militare fu la presenza a casa della coppia, oltre al personale del 118, "dell'impresario delle pompe funebri Pasquale Russo"; c'erano poi il nonno paterno Gennaro Savino, Emanuele e Anna, genitori di Aurora, "con i quali discussi perché non volevano che fossimo lì". Il carabiniere ha ricordato che "Aurora era nella culla con gli occhi semichiusi e i lividi vicino all'occhio".
   

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