Fu ucciso di un agguato di camorra
nel luglio 2022, l'operaio Antimo Imperatore, assassinato a
colpi di pistola mentre a casa di Carlo Esposito, reale
obiettivo dei killer, stava montando una zanzariera.Oggi la
Corte di Assise di Appello di Napoli (quarta sezione, presidente
Loredana Acierno) ha condannato a 19 anni di reclusione per quel
duplice omicidio, Antonio Pipolo, 39enne ritenuto legato al
clan De Micco in primo grado condannato a 26 anni, nel 2024. In
quell' occasione dalla Corte di Assise di Napoli, non venne
riconosciuta l'aggravante mafiosa e neppure le attenuanti
previste per i collaboratori di giustizia. Al processo tra le
parti civili l'avvocato Alessandro Motta, legale della famiglia
Imperatore, l'avvocato Gianmario Siani per la fondazione Polis e
l'avvocato Marco Buzzo per il Comune di Napoli. Il sicario sparò
prima a Imperatore e poi a Esposito ritenuto legato al clan De
Martino.
"Giustizia è fatta, - ha detto Motta - finalmente possiamo
dire che Antimo Imperatore è una vittima innocente della
camorra. I familiari della vittima hanno espresso massima
soddisfazione: nessuno restituirà Antimo al loro affetto ma
almeno potranno vantarsi che quest' uomo è morto innocentemente
facendo il proprio lavoro per amore della sua famiglia e che una
mano camorristica assassina lo ha strappato al loro affetto".
Dello stesso tenore le dichiarazioni rese dall' avvocato
Gianmario Siani e Concetta Chiricone (legale di una figlia della
vittima): "Abbiamo sempre sostenuto che Antimo era una vittima
innocente della criminalità".
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