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Arriva revisione programmi, latino, rafforzamento memoria, IA

Arriva revisione programmi, latino, rafforzamento memoria, IA

Dall'infanzia alle medie. Ora discussione, in vigore dal 2026

ROMA, 11 marzo 2025, 11:52

Redazione ANSA

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La Commissione incaricata della redazione del nuovo testo delle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione ha terminato i lavori e la bozza di documento che è stata pubblicata sul sito del ministero dell'Istruzione per avviare nei prossimi giorni la fase di consultazione con le associazioni professionali e disciplinari, con le associazioni dei genitori e degli studenti e con i sindacati della scuola.
    L'obiettivo è sostituire, dall'anno scolastico 2026-2027, le vecchie Indicazioni che risalgono al novembre 2012. Il documento, molto lungo e complesso, fornisce anche indicazioni operative ai docenti. La premessa culturale generale delle nuove Indicazioni sottolinea la centralità dell'allievo nel sistema scolastico, ispirandosi ai principi costituzionali e mirando a uno sviluppo completo e bilanciato di tutte le sue facoltà. Tra le novità si prevede l'insegnamento del latino dalla seconda media, l'introduzione di un curricolo verticale per garantire la continuità educativa tra scuola dell'infanzia, media e superiori, il rafforzamento dello studio a memoria. E ancora, una maggiore attenzione allo sviluppo delle competenze Stem, l'introduzione delle classi con metodo Montessori alla secondaria di I grado, ovvero alle medie, più importanza all'educazione civica, con un focus su relazioni di genere, rispetto e convivenza civile, un rafforzamento della scrittura manuale e della calligrafia come strumento di sviluppo del pensiero critico e riflessivo e della creatività, con un'attenzione particolare a musica, arte e narrazione. È prevista anche un'integrazione prudente e critica dell'IA nella didattica, con un ruolo centrale degli insegnanti nella mediazione accompagnata da percorsi di educazione alla cittadinanza digitale per favorire un uso consapevole delle tecnologie. "Gli insegnanti - si legge nel documento - hanno il dovere di conoscere e capire le potenzialità della IA. E in aula di spiegare le logiche di funzionamento di dispositivi e piattaforme. Nell'era dell'IA, la scuola dovrebbe formare un pensiero capace di valutare attentamente le 'technai' facendone cogliere presupposti ed impensati. L'IA offre certamente grandi opportunità per l'istruzione a condizione che il suo uso sia guidato da chiari principi etici. Per conseguire il suo pieno potenziale, essa dovrebbe essere integrata in un contesto in cui le dimensioni umane e sociali dell'apprendimento siano rafforzate e non 'sostituite' e in cui prevalga una mediazione chiaramente orchestrata dalla persona dell'insegnante".
    Sul latino viene specificato che andrebbe introdotto "nel corso degli ultimi due anni della secondaria di primo grado per collegare il mondo che si è espresso in latino con l'esperienza degli studenti e con la realtà contemporanea, instaurando una virtuosa dinamica di acquisizione del passato, comprensione del presente e confronto con le sue istanze, preparazione per il futuro. Il latino va scoperto come opportunità e risorsa per la formazione in vista della scuola secondaria di secondo grado; va riconosciuto il ruolo giocato nello sviluppo della tradizione europea, distinguendo criticamente elementi di continuità e di discontinuità tra il testo antico e le forme della sua ricezione e va individuato nella cultura antica un possibile e vantaggioso punto di partenza per il confronto con altre tradizioni, lingue e culture". Alle medie si consiglia di proseguire l'allenamento alla lettura già avviato alla scuola primaria con la lettura integrale di almeno tre libri all'anno. Di questi libri, suggerisce la Commissione - anziché assegnare 'riassunti a casa' che verrebbero con molta probabilità fatti fare all'IA - è più utile parlare in classe, insieme, "per esempio chiedendo agli studenti di consigliare o sconsigliare il tale o talaltro libro ai propri compagni, argomentando il proprio parere in maniera chiara ed efficace; oppure incoraggiando racconti alternativi, rielaborazioni, scambi di personaggi e manipolazioni delle trame, o rielaborazioni figurative o in forma di fumetto, anche con strumenti multimediali ma senza eccessi: la parola, scritta e letta, resta la cosa più importante". La Commissione infine raccomanda di evitare la cosiddetta 'infarinatura': "a fronte di una materia virtualmente sconfinata, occorre che l'insegnante selezioni di anno in anno percorsi che contemplino un numero limitato di testi e autori scelti tra quelli che si suppone possano interessare gli studenti: soprattutto bisogna evitare il feticcio della 'infarinatura'", si legge nel documento. La parte sullo studio della storia inizia affermando: "solo l'Occidente conosce la Storia, altre culture, altre civiltà hanno conosciuto qualcosa che alla storia vagamente assomiglia". La Commissione prevede che l'insegnamento della storia vera e propria inizi dal terzo anno della scuola primaria. "La finalità principale dell'insegnamento storico è dare agli studenti la consapevolezza che la dimensione esistenziale del "qui" e "ora" non si esaurisce nella contemporaneità, ma costituisce l'esito delle vicende vissute dagli uomini che ci hanno preceduto". Nella scuola primaria, l'insegnamento avrà al centro la dimensione nazionale italiana. ll documento suggerisce approcci metodologici sia tradizionali che innovativi: non solo quindi l'uso del libro di testo ma anche attività laboratoriali, materiali reperibili in rete sotto la guida dell'insegnante, letture mirate di lavori storiografici, fonti audiovisive, della Rai o documentari reperibili su internet.
   

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