Corsa a due per l'elezione del
nuovo rettore dell'Università Politecnica delle Marche che
succederà al professor Gian Luca Gregori: a contendersi il
prestigioso incarico saranno i professori Enrico Quagliarini,
che guida il Dipartimento di Ingegneria civile, Edile e
Architettura, e Riccardo 'Jack' Lucchetti, docente di
Econometria. Quando si prospettava la candidatura solitaria di
Quagliarini, sul quale sembrava convergere un consenso unanime,
Lucchetti ha presentato la candidatura a poche ore dallo scadere
dei termini. Il voto è previsto per il 5 giugno mentre il nuovo
rettore si insedierà il prossimo primo novembre.
I due candidati hanno delineato i loro programmi. Quagliarini
pensa ad un "ateneo gestito in modo inclusivo e partecipativo
profondamente connesso al territorio, capace di valorizzare ogni
componente della comunità accademica e di rispondere con
efficacia alle sfide attuali e future". L'università, osserva,
"ha un ruolo imprescindibile formare le nuove generazioni e
promuovere la ricerca trasmettendo non solo conoscenze e
competenza tecniche ma anche capacità di analisi critica, senso
civico, passione ed entusiasmo, necessari per interpretare il
presente e costruire il futuro in una società interconnessa e
complessa". L'ateneo "deve essere interlocutore autorevole che
promuove scambi scientifici e culturali con la società". Tra gli
obiettivi, l'avvio un "percorso che trasformi Univpm in un brand
d'eccellenza riconosciuto a livello territoriale nazionale e
internazionale" ma anche un lavoro con "forza e visione sulle
carenze strutturali che limitano la capacità di attrazione di
talenti" tra cui "la carenza di residenze studentesche che non
riescono a soddisfare le crescenti esigenze e strutture". Il
"successo dell'ateneo passa dalla valorizzazione di ogni
individuo" e deve essere "presenza, autorevole sul territorio e
nei rapporti con le istituzioni". "In un'università moderna
efficiente, la leadership non è mai solitaria": il successo
della visione del rettore "dipende in larga misura dalla sua
capacità di lavorare in squadra".
Tra le priorità del professor Lucchetti, invece, c'è
"smontare la retorica mercatistica" dell'università,
"insopportabile e tossica, per cui un'università va pensata come
un'azienda che vende un servizio ai clienti", e valorizzare il
ruolo di "università pubblica che eroga un servizio agli
studenti e alla società". In una regione piccola, da "bandire
l'idea di considerare gli altri atenei marchigiani come
concorrenti"; "con Urbino, Macerata e Camerino si deve
collaborare ovunque si possa ma con gli esamifici no".
Prioritarie "la ricerca e la didattica di qualità" ma anche la
sburocratizzazione: "il carico di incombenze burocratiche che
grava sui docenti è al limite del grottesco e bisogna
semplificare il più possibile". Altri temi in focus la
valorizzazione del personale tecnico amministrativo per "compiti
più di sostanza è meno di forma" con "un sistema di incentivi
che premi chi lavora bene". Quanto al bilancio dell'Ateneo,
secondo Lucchetti, "prima di tagliare le borse di dottorato
assegni di ricerca bisognerà esplorare soluzioni alternative".
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