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Esiste il ghiaccio ibrido, a metà tra solido e liquido

Esiste il ghiaccio ibrido, a metà tra solido e liquido

Potrebbe essere in alcune lune del Sistema Solare

11 marzo 2025, 07:38

di Benedetta Bianco

ANSACheck
Scoperta una forma idrida di ghiaccio (fonte: GoodFon) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperta una forma idrida di ghiaccio (fonte: GoodFon) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Dimostrata l’esistenza di una nuova forma ibrida di ghiaccio, ipotizzata ma mai osservata direttamente, che ha un comportamento a metà tra un solido e un liquido. Si chiama ‘ghiaccio VII plastico’ e si forma in condizioni estreme, a pressioni superiori a 50mila atmosfere e temperature di circa 300 gradi, e potrebbe essere presente in alcune lune del Sistema Solare. Il risultato, pubblicato sulla rivista Nature, è stato ottenuto da un gruppo internazionale di ricerca guidato dall’Università Sapienza di Roma e potrebbe aprire nuove prospettive nel campo della planetologia, permettendo di comprendere meglio l’evoluzione dei pianeti ghiacciati.

I ricercatori coordinati da Livia Eleonora Bove sono riusciti a ottenere l’osservazione diretta del cosiddetto ghiaccio VII plastico, che possiede caratteristiche molto particolari: le sue molecole d’acqua sono disposte in un reticolo cubico denso ma, a differenza delle altre forme di ghiaccio, sono libere di ruotare attorno alle loro posizioni in modo simile a un liquido. “Combinando dati sperimentali e simulazioni, abbiamo scoperto che le rotazioni nel ghiaccio plastico non sono completamente libere, ma piuttosto avvengono attraverso salti tra posizioni preferenziali”, afferma Maria Rescigno della Sapienza, prima firmataria dell’articolo. “Questo comportamento conferisce al ghiaccio VII plastico proprietà uniche – continua Rescigno – che lo distinguono dalle altre fasi solide dell’acqua e ne influenzano significativamente le proprietà fisiche”.

Lo studio non solo fornisce nuove informazioni sulla natura dei legami chimici che si formano in condizioni estreme, fondamentali per comprendere meglio le proprietà dell’acqua e di molte altre sostanze, ma potrebbe ad esempio chiarire l’origine ancora misteriosa delle differenze tra Ganimede e Callisto, due delle lune di Giove: la causa potrebbe proprio essere la presenza di questa forma di ghiaccio in uno solo dei due corpi celesti.

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