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Nel 2024 calo della produzione di miele nelle Marche del 50%

Nel 2024 calo della produzione di miele nelle Marche del 50%

Consorzi: "Servono risorse adeguate a sostegno degli apicoltori"

ANCONA, 31 gennaio 2025, 11:49

Redazione ANSA

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La produzione del miele delle Marche nel 2024 ha fatto registrare per i mieli primaverili un calo dell'85% e del 90%. Situazione che è andata migliorando nella stagione estiva, ma sempre con un calo del 50%. "Inverni poco freddi, primavere anticipate, forti venti e estati torride, sono le principali cause del crollo del miele", dichiarano i presidenti dei Consorzi della provincia di Pesaro e Urbino Frederic Oliva; della provincia di Ancona, Sergio Cocciarini; della provincia di Macerata, Alvaro Caramanti; delle provincie di Fermo e Ascoli Piceno, Giovanni Zucconi.
    "Senza dimenticare l'importazione di prodotti esteri, soprattutto dalla Cina che vende a un euro a barattolo, che non rispettano gli standard di qualità europei". In Europa si è deciso di introdurre in etichetta l'obbligo di indicare ciascun paese d'origine e la rispettiva quota percentuale nelle miscele di miele, "un importante passo avanti, ma servirà ancora tempo prima che gli Stati membri recepiscano la direttiva", proseguono i Presidenti, chiedendo l'intervento della Regione Marche.
    "Servono risorse adeguate a sostegno degli apicoltori", ribadiscono, e l'attivazione della misura ACA 18 del Piano strategico della Pac, come è stato fatto nelle regioni limitrofe Abruzzo, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, "che prevede un pagamento annuale per alveare a favore dei beneficiari che praticano l'attività apistica in aree particolarmente importanti dal punto di vista ambientale e naturalistico. Questo consentirebbe all'apicoltura marchigiana di rientrare tra le destinatarie dei contributi messi a disposizione degli apicoltori dall'Ue attraverso le Regioni".
   

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