A ricorrere contro il provvedimento
con il quale a metà dicembre 2023 il Ministero della Sovranità
Alimentare ha rigettato l'opposizione alla richiesta di
registrazione della denominazione "Capocollo di Martina Franca
IGP" era stata l'Industria Alimentare Apulia, società di
Montemesola (Taranto).
Con l'impugnativa contestava la delimitazione dell'area di
produzione del ''Capocollo di Martinafranca IGP'' operata per i
Comuni di Martina Franca, Cisternino e Locorotondo, ritenendo
che la produzione dell'alimento dovesse essere estesa all'intera
Valle dell'Itria, comprendendo anche il Comune di Montemesola in
cui ha sede lo stabilimento produttivo della società. Tutto ciò,
a suo avviso avrebbe determinato un ingiustificato pregiudizio a
carico delle imprese operanti nel territorio limitrofo.
Il Tar, premettendo che a smentire l'appartenenza geografica
del Comune di Montemesola rispetto alla Valle dell'Itria è in
primo luogo la Regione Puglia, la quale nel proprio Piano
Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR), ha indicato un
perimetro geografico che include esclusivamente i Comuni di
Martina Franca, Locorotondo, Alberobello e Cisternino, ha
concluso, tra l'altro, che la ricorrente "non ha comprovato la
sussistenza di un collegamento reputazionale tra il 'Capocollo
di Martina Franca' e il Comune di Montemesola, non avendo
dimostrato l'esistenza di un legame storico, culturale o
economico che giustifichi l'inclusione di tale Comune nell'area
geografica delimitata dall'articolo 3 del Disciplinare".
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