Il Tribunale del Riesame di
Trieste si è riunito oggi in camera di consiglio, presidente
Giorgio Nicoli, riservandosi di decidere sul ricorso presentato
dai legali difensori di Alejandro Augusto Stephan Meran, Alice e
Paolo Bevilacqua, rispetto alla custodia cautelare in carcere
del cittadino dominicano accusato dell'uccisione dei due agenti
Matteo Demenego e Pierluigi Rotta durante una sparatoria
avvenuta il 4 ottobre 2019 in Questura a Trieste.
Come difesa, ripercorre Paolo Bevilacqua, "avevamo impugnato
a suo tempo il provvedimento del Gip che non aveva ritenuto di
esaminare la nostra istanza" contro la custodia cautelare in
carcere, "spiegando che poteva essere proposta solo dal pm. Da
qui il ricorso alla Cassazione sollevando finanche questioni di
legittimità costituzionale in ordine alla possibilità anche da
parte della difesa di richiedere l'applicazione. La suprema
Corte ha devoluto il delicato tema al Tribunale della Libertà di
Trieste". "La riserva - aggiunge - verrà sciolta verosimilmente
fra qualche giorno. Il Tribunale deciderà se accogliere
completamente il nostro ricorso, e superare la 'barriera' della
richiesta, ricoverando quindi Meran in una Rems (Residenza per
l'esecuzione delle misure di sicurezza) o rigettare il ricorso
ritenendo che non avevamo la legittimazione a chiedere la tutela
della sua salute". Attualmente il cittadino dominicano "si trova
nel carcere di Verona, nel reparto infermieristico, sempre
monitorato".
Oggi, durante un'udienza telematica, è stata discussa la
richiesta della difesa. "Siamo convinti - conclude l'avvocato -
che Meran, per quanto responsabile del duplice omicidio, non
possa continuare a stare in una struttura carceraria che non è
idonea a tutelare l'incolumità sua e degli altri detenuti. Va
curato".
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