Una manifestazione con corteo, in
programma il 3 settembre a Trieste, per chiedere il ritiro da
parte di Wartsila della procedura di cessazione della produzione
nel sito di San Dorligo della Valle (Trieste) e respingere i 450
licenziamenti annunciati dalla multinazionale finlandese. E'
quanto hanno presentato oggi, durante un incontro a Trieste, i
rappresentanti territoriali di Fim, Fiom e Uilm. La
manifestazione, hanno spiegato le sigle, prevede la
partecipazione, tra gli altri, dei rispettivi segretari
nazionali.
Secondo programma, il corteo partirà da Foro Ulpiano alle 17
e attraverserà le vie cittadine per concludersi a piazza Unità
d'Italia. "Facciamo un appello ai cittadini e a tutti i
lavoratori del territorio - ha affermato Antonio Rodà,
segretario territoriale della Uilm - al mondo delle associazioni
e della società civile, affinché si uniscano compatti a questa
manifestazione. Dobbiamo sollevare il problema di Wartsila e
della questione industriale di Trieste".
Obiettivo della manifestazione, hanno ribadito i sindacati, è
quindi anche la "richiesta di un incontro urgente al Mise", per
"chiedere l'intervento sul blocco della procedura o su un piano
alternativo a Wartsila che garantisca la continuità di
produzioni nel sito triestino".
Tra le altre azioni messe in atto dai sindacati, anche uno
sciopero "a oltranza" congiunto di metalmeccanici e portuali in
vista dell'arrivo della nave Uhl Fusion, attesa nel weekend nel
canale navigabile di Trieste e incaricata del ritiro dei primi
12 motori Wartsila destinati alla sudcoreana Dsme (Daewoo
Shipbuilding & Marine Engineering). "Impediremo con azioni
legali" il ritiro di questi motori, ha spiegato Alessandro
Gavagnin, segretario territoriale della Fim Cisl. In generale,
ha concluso Marco Relli, segretario territoriale Fiom,
"aspettiamo una risposta del Mise. Come sindacato metteremo in
campo tutte le azioni possibili, ma serve un intervento dello
Stato, perché la vertenza è nazionale e internazionale".
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