(di Francesco De Filippo)
Per la prima volta, alla 54/a
edizione, la Barcolana è vinta da una barca timonata da una
donna. E' la 'Deep Blu' e lei non è una sportiva qualunque, ma è
'Lady Google', al secolo Wendy Schmidt, moglie di Eric Schmidt,
ex Ceo di Mountain View. Dopo anni di pandemia e di meteo
avverso - troppo vento o troppa bonaccia - oggi finalmente, al
termine di una settimana ricca di eventi, con la città che
ruggiva di riscatto e divertimenti, la regata si è disputata
nelle migliori delle condizioni atmosferiche.
Sole caldo e vento continuo, forte quanto basta, perché le
barche da competizione potessero volare sull'acqua e le altre
correre all'insegna della festa. Sono sufficienti 57'47" a 'Deep
Blu' per tagliare il traguardo, con randa piena e fiocco,
piegata di tribordo. Pochi secondi dopo tocca alla barca
italiana Arca dei fratelli triestini Benussi, vincitori di tante
sfide e detentori fino a oggi.
Arrivano al linea dopo una lotta sul filo dell'onda e
all'ultimo refolo di vento: 'Deep Blu' ha una partenza bruciante
su tutte le altre 1.600 imbarcazioni al colpo di cannone della
Amerigo Vespucci, ma Arca le è subito addosso. Viaggiano
appaiate a lungo, poi Arca rompe una vela ed è come se un
pistone si fosse sbiellato alla Ferrari di Leclerc. L'esperienza
e la maestria consentono alla barca di tenere fino alla fine, ma
non di sorpassare il siluro blu statunitense. La vela cade in
acqua e l'equipaggio non si ferma a raccoglierla: una grave
scorrettezza secondo il regolamento di Barcolana. E, nel
pomeriggio, arriva la protesta, un atto che potrebbe comportare
la squalifica.
Dunque, un'edizione che, dedicata alla sostenibilità, si è
svolta anche all'insegna del femminile: un equipaggio di sole
dipendenti donne della Coop per chiedere l'allungamento del
congedo di paternità con al timone la skipper Francesca
Clapcich, e poi proprio la filantropa Wendy Schmidt che ha vinto
anche il Trofeo Generali women in sailing, messo in palio da
Generali e destinato alla inclusione e alla solidarietà. A
proposito di solidarietà, si è fatta sentire anche la vertenza
Wartsila, con striscioni a terra e su rimorchiatori; e
l'attenzione per i piccoli pazienti dell'ospedale pediatrico
Burlo di Trieste, alcuni dei quali hanno vissuto la gara a bordo
di una corvetta della Capitaneria di porto. Con loro anche
ragazzi vincitori di un concorso della Rai.
Dunque, Barcolana 54 varca l'oceano ed entra nella bacheca
del New York Yacht Club, ma lo spirito della regata, la più
partecipata del mondo, resta a Trieste con l'obiettivo di
celebrare il mare dei triestini e degli appassionati del mare e
della vela. Bastava fare un giro per le affollatissime Rive
assiepate di stand: all'ormeggio c'era un mondo di natanti
variegati e di tutte le dimensioni, dai pochi metri della
barchetta di famiglia alle imbarcazioni da competizione, lisce e
scintillanti con equipaggi agguerriti e vestiti tutti con divisa
di bordo; dalle barche come caicchi con vela latina ai lussuosi
yacht in legno. Con sempre più donne al timone.
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