Sta cambiando il rapporto tra
interpreti e pubblico: i primi sono spinti sempre più a
rivolgersi agli spettatori con interventi esplicatori,
descrittivi, o di intrattenimento. La pandemia, inoltre, sembra
aver introdotto nuove formule di ascolto accelerando il processo
di cambiamento della modalità tradizionale. A questo tema
l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia dedica il 9 aprile una
giornata di studi chiamando al confronto musicisti, studiosi,
critici musicali con l'aiuto di una psicologa che si occupa di
percezione musicale. Al convegno ''C'è pubblico e pubblico: il
cambiamento del rapporto tra ascoltatori e interpreti'', dalle
9:30 nello Spazio Risonanze dell'Auditorium Parco della Musica
Ennio Morricone, interverranno Michele dall'Ongaro,
presidente-sovrintendente e direttore artistico dell'Accademia
Nazionale; il pianista Roberto Prosseda, ospite di orchestre
prestigiose orchestre, presidente dell'Associazione Mendelssohn
Italia e consulente artistico di Cremona Musica International
Exhibitions; Piero Rattalino, pianista, musicologo, critico
musicale e docente all'Accademia pianistica di Imola; Antonio
Briguglio, professore ordinario di diritto processuale civile
dell'Università di Roma "Tor Vergata"; Sandro Cappelletto,
giornalista, scrittore e storico della musica; Massimo
Bernardini, giornalista, autore televisivo e conduttore della
trasmissione di Rai3 "Tv Talk"; Alice Mado Proverbio, professore
associato per il raggruppamento di Psicobiologia e Psicologia
fisiologica presso l'Università di Milano-Bicocca, autrice di
numerose pubblicazioni che indagano il rapporto tra mente e
cervello, tra sistema nervoso e processi mentali, e Franco
Fabbri docente al Conservatorio "Arrigo Boito" di Parma,
musicologo e musicista tra i pionieri dei popular music studies.
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