CATERINA CAPALBO, ROMA CITTA' APERTA.
UN FILM NON DEL TUTTO SVELATO (Rubbettino, pp. 282, 18 euro). Il
doppio filo della storia e del cinema per illuminare con una
nuova luce, tra informazioni inedite e interessanti
testimonianze, uno dei capolavori del Neorealismo: si intitola
"Roma città aperta. Un film non del tutto svelato" il libro di
Caterina Capalbo, edito da Rubbettino, dedicato al celebre
lungometraggio di Roberto Rossellini. Spaziando dalla biografia
del regista agli amici al racconto dei compagni d'avventura che
al tempo della guerra vissero con lui il periodo di fuga da Roma
in Abruzzo dove mentalmente maturò l'idea generatrice di "Roma
città aperta", il volume prova a fornire anche risposte ad
alcune domande: per esempio, per quale ragione Rossellini nel
suo film fa riferimento a 500 partigiani sulle montagne di
Tagliacozzo? Si tratta di un semplice ricordo o invece
rappresenta un messaggio politico? E ancora, come mai in un film
così storicamente drammatico per l'Italia c'è anche spazio per
l'ironia e per quelle gag, come la padellata in testa al sor
Biagio, che Fellini costruì adattandole alla comicità di
Fabrizi? Il libro sarà presentato venerdì 21 ottobre a Roma
presso la Casa della Memoria, via S. Francesco di Sales 5, alle
ore 18.
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