Accolta dal tribunale del Riesame di
Roma l'istanza di appello della Procura di Roma su una misura
interdittiva della durata di 12 mesi nei confronti di uno dei
poliziotti finiti nel registro degli indagati, per il reato di
falso, nella vicenda di Hasib Omerovic, il 36nne precipitato
dalla finestra della abitazione a Roma, nel quartiere
Primavalle, nel corso di un intervento delle forze dell'ordine.
La misura è al momento sospesa in attesa della decisione della
Cassazione. L'indagato accusato di avere falsificato
l'annotazione di servizio. Nel provvedimento i giudici scrivono
che l'agente ha sottoscritto "l'annotazione nella quale venivano
descritte in modo difforme dal reale le modalità dell'intervento
effettuato nell'abitazione di Omerovic. Sussiste nei confronti
del poliziotto il pericolo di reiterazione di reati della stessa
specie di quello per cui si procede". Per questa vicenda nei
mesi scorsi un altro poliziotto, Andrea Pellegrini, è finito
agli arresti domiciliari per l'accusa di tortura.
In relazione alla posizione dell'agente accusato, assieme ad
altri di falso, il tribunale della Libertà afferma che non ha
"dimostrato alcun ravvedimento nel momento in cui nel corso
dell'interrogatorio ridimensionava quanto dichiarato al suo
superiore, affermando che gli schiaffi sferrati da Pellegrini a
Omerovic non erano stati violenti e che la porta della stanza da
letto era stata da lui aperta con una semplice spallata,
lasciando intendere che la stessa fosse già danneggiata".
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