"Dov'è l'Italia in cui Aldo Fabrizi
diceva contento: 'È domenica! Oggi c'è il pollo!'?" Questo uno
dei momenti più belli dell'incontro con Christian De Sica
protagonista, insieme a Teresa Saponangelo, del film I limoni
d'inverno passato oggi al Festival del cinema di Roma.
"È la mia prima volta da uomo buono e per bene. Ho sempre fatto
il maschilista, il misogino. D'altronde si ride con il demonio,
non con San Francesco. In Limoni d'inverno c'è bontà, amore,
amicizia, bisogna anche raccontare il bello e il buono nel
nostro Paese" dice l'attore che nel film è Pietro, ex professore
di liceo che sta cercando di scrivere un libro.
Grazie alla vicinanza del suo terrazzo con quello di Eleonora
(Saponangelo), sposata con un fotografo e con una vocazione
artistica troppo soffocata, i due, complice il giardinaggio,
intessono un profondo legame. Eleonora dà a Pietro quella
compagnia e quell'affetto di cui ha sempre più bisogno, e
quest'ultimo la sostiene facendole capire il vero valore della
vita a cui non si deve mai rinunciare. Pietro, uomo buono e
gentile, comincia a un certo punto a perdere colpi, non sta più
bene. È iniziata per lui una malattia che lo allontana
progressivamente dalla vita consapevole, ma nonostante questo,
non dimenticherà del tutto la sua Eleonora. "Il fatto è -
continua De Sica che sta attualmente girando una commedia per
Netflix, Ricchi a tutti i costi di Giovanni Bognetti - che si
racconta sempre il nero e questo è sbagliato. Oggi credo
funzionerebbe molto una commedia elegante alla William Holden.
La gente correrebbe sicuramente in sala, ha bisogno di certe
cose. Ci sono tante famiglie felici che nessuno racconta. Mio
padre stesso era un vero maestro nel mettere la bontà dentro una
storia".
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