Con un volo umanitario operato con un
Airbus A320 della Buraq Air sono arrivati oggi all'aeroporto di
Fiumicino da Tripoli 97 rifugiati provenienti da diversi paesi
africani (Eritrea, Etiopia, Repubblica Centrafricana, Somalia,
Sudan e Sud Sudan), dalla Palestina e dalla Siria evacuati dai
campi di detenzione della Libia, dove sono stati vittime di
torture e altri gravi maltrattamenti. Tra di loro anche alcune
persone particolarmente fragili dal punto di vista sanitario. Il
loro arrivo in Italia è stato reso possibile grazie al
protocollo d'intesa firmato lo scorso dicembre da Ministero
dell'Interno, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, Unhcr - Agenzia Onu per i rifugiati, Arci,
Comunità di Sant'Egidio, Federazione delle Chiese Evangeliche e
Inmp, che permetterà a 1500 rifugiati che necessitano di
protezione internazionale, di essere evacuati dalla Libia
all'Italia nell'arco di tre anni. Di questi, 600 saranno
trasferiti in strutture del Sistema accoglienza integrazione
(Sai), a carico del Ministero dell'Interno, mentre 900 saranno
accolti dalle associazioni (400 dalla Comunità di Sant'Egidio,
300 dall'Arci e 200 dalla Federazione delle Chiese Evangeliche)
secondo il modello consolidato dei corridoi umanitari e subito
avviati verso l'integrazione: per i minori, grazie alla scuola,
e per gli adulti, grazie all'apprendimento della lingua italiana
e all'inserimento nel mondo lavorativo. Terminati i controlli di
Polizia di frontiera, a dare nella sala arrivi del terminal 5 di
Fiumicino il "Benvenuti in Italia" al primo gruppo di 97
rifugiati, Chiara Cardoletti, rappresentante per l'Italia, la
Santa Sede e San Marino dell'Unhcr; Marco Impagliazzo,
presidente della Comunità di Sant'Egidio; Laura Lega, capo del
Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del
Ministero dell'Interno; Filippo Miraglia, responsabile nazionale
Immigrazione di Arci e Valentina Setta dirigente dell'ufficio V
DGSP del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale.
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