(di Alessandro Castellani)
Una Francia bisognosa di una vittoria
per poter ancora sperare di conquistare il 6 Nazioni arriva
all'Olimpico convinta di farcela, e Midi Olympique, il
bisettimanale dedicato alla palla ovale, scrive "Keep calm,
c'est l'Italie", manteniamo la calma, è solo l'Italia.
Evidentemente il passato non ha insegnato nulla ai francesi,
visto che nel 2011 L'Equipe, alla vigilia di Italia-Francia del
torneo di quell'anno, titolò "Vacanze romane" per sottolineare
la facilità dell'impegno, solo che poi a vincere 22-21 furono
gli azzurri, al termine di un match giocato al meglio delle
possibilità di ognuno.
L'Italrugby di oggi sogna di ripetere quell'impresa, anche
per celebrare nel modo più degno la festa di un grande come
Sergio Parisse, leader di presenze (142) con la maglia
dell'Italia, storico capitano e unico azzurro presente nella
Hall of Fame di World Rugby. Prima della partita, Parisse
saluterà i tifosi sul palco del Peroni Terzo Tempo Village, poi
entrerà in campo un quarto d'ora prima dell'inizio (fissato per
le 16) per ricevere gli applausi di quel pubblico dell'Olimpico
che non ha potuto salutare da giocatore. E si può essere certi
che lo applaudiranno anche i tifosi francesi visto che da loro,
nello Stade Francais e poi nel Tolone, Parisse ha sempre
recitato la parte del leone, vincendo campionati e coppe.
Un altro Parisse servirebbe all'Italia di adesso, che contro
la Francia dell'olimpionico Antoine Dupont, premiato in passato
come miglior giocatore del mondo, cercherà di dare tutto ma
troverà di fronte una rivale assetata di punti dopo la sconfitta
per 26-25 contro l'Inghilterra che nella classifica del torneo
ha messo i Bleus in posizione di svantaggio rispetto alla
lanciatissima Irlanda. Intanto anche il ct dell'Italrugby,
Gonzalo Quesada, celebra la grandezza di Dupont, quasi a voler
sottolineare quanto sia stimolante affrontare un avversario del
genere. "Dupont ha fatto vedere con chiarezza che è il miglior
giocatore del mondo, e siamo tutti d'accordo - dice Quesada -.
La sua influenza sul gioco della Francia ogni anno è sempre più
grande e rappresenta una minaccia costante quando attacca,
quando calcia, quando muove l'ovale. Se gli lasci un secondo in
più lo paghi carissimo. Noi non abbiamo cambiato la nostra
difesa per lui, ma abbiamo lavorato tantissimo per rendergli la
partita più difficile possibile".
Stabilito questo, come si affronta la Francia? "Non vogliamo
solo difendere contro una squadra che ha qualità individuale
enorme, grande potenziale offensivo e una capacità fisica come
la Francia - risponde Quesada -, che sarà difficile da contenere
se difendiamo e basta. Quindi dobbiamo attaccarli, metterli
sotto pressione con e senza il pallone: è questo quello che
abbiamo preparato".
Infine una battuta sulla scelta di mettere Gesi nel XV
iniziale: "Abbiamo pensato che meritasse l'opportunità di una
maglia da titolare al posto di Monty Ioane che non sarà
disponibile per infortunio. La stagione che Gesi sta facendo a
Parma gli ha fatto guadagnare un posto nel gruppo della
nazionale e abbiamo piena fiducia in lui".
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