La procura di Latina sta chiudendo
in queste ore l'indagine che vede indagati per violenza sessuale
aggravata Ferdinando "Gianni" Di Silvio, sua moglie Laura De
Rosa, e i genitori della vittima, una ragazza 16enne, che aveva
12 anni all'epoca dei fatti.
La vicenda, accaduta nella città pontina, è emersa nel corso
di un'indagine per spaccio di droga condotta dal nucleo
investigativo dei carabinieri del comando provinciale del
capoluogo, i quali hanno ricostruito il traffico di hashish e
cocaina avente come base logistica-operativa l'abitazione di Di
Silvio e De Rosa. La stessa casa dove viveva il figlio dei due,
all'epoca dei fatti minorenne, e una ragazza di 12 anni,
inserita da tempo nel nucleo familiare. Dalle indagini è emerso
che la minore rimase incinta due volte nel periodo compreso tra
settembre 2020 e agosto 2022, ma le gravidanze non erano andata
a buon fine, con la giovane che sarebbe andata ad abortire - in
un caso - in una clinica di Castellamare di Stabia.
Nel frattempo, i due minori si erano sposati con rito rom e
una gravidanza successiva aveva invece portato alla nascita di
una bambina. Il 4 febbraio scorso per Gianni di Silvio e Laura
De Rosa è scattato l'arresto, mentre i genitori di lei sono
stati iscritti nel registro degli indagati, anche loro per
violenza sessuale aggravata. Per pm e gip dalle telefonate
intercettate emerge chiaramente come entrambe le famiglie erano
perfettamente consapevoli dell'illecita della situazione.
Attualmente la sedicenne è ospitata in una casa-famiglia e
seguita dai servizi sociali dell'ufficio minori del Comune di
Latina.
La deputata del Movimento 5 stelle Stefania Ascari, membro
delle commissioni Giustizia e Antimafia, ha presentato
un'interrogazione ai ministri Nordio, Piantedosi e Roccella su
quanto accaduto. "Sono molte le preoccupazioni - scrive - circa
la tutela dei minori e la prevenzione di fenomeni di violenza e
sfruttamento, soprattutto nei confronti delle bambine.
L'ordinamento italiano vieta espressamente il matrimonio dei
minori di 16 anni, mentre la Convenzione di Istanbul obbliga gli
Stati ad adottare misure adeguate per prevenire i matrimoni
forzati e per proteggere le vittime".
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