Tanti applausi, questo pomeriggio
al Carlo Felice per la prima del 'Werther'. Il debutto
dell'opera di Massenet era fissato per venerdì scorso, ma lo
sciopero di due sigle sindacali ha fatto slittare lo spettacolo,
una felice coproduzione fra il Teatro genovese e il Teatro di
Zagabria. Una bella edizione tanto sul piano musicale quanto
sotto il profilo visivo.
Donato Renzetti, direttore emerito del Carlo Felice, sul
podio dei complessi stabili del teatro, ha saputo cogliere
l'eleganza e la raffinatezza di una partitura che Massenet ha
curato con geniale attenzione. Un flusso musicale continuo che
qua e là si accende di slanci lirici e che Renzetti ha
restituito con duttilità e perfetto controllo degli equilibri
fra buca e palcoscenico. L'impianto visivo, regia e scenografia,
erano affidate a Dante Ferretti, nome di spicco nel mondo
cinematografico per le sue storiche collaborazioni con Fellini e
Scorsese. Ferretti ha creato un impianto tradizionale, ma
estremamente bello e in sintonia con le atmosfere di Massenet:
efficace la scena finale ambientata in un freddo garage con una
elegante auto d'epoca a lato e nello sfondo (l'apertura del box)
la processione del Natale. Eccellente il cast vocale.
Jean-François Borras è stato un Werther straordinario che ha
conquistato la platea soprattutto nel terzo atto. Voce
splendida, totale controllo delle dinamiche e del fiato, il
tenore ha offerto alcuni momenti davvero emozionanti, a partire
dalla celebre lirica "Pourquoi me réveiller". Accanto a lui
Caterina Piva è stata una Charlotte ineccepibile, elegante,
bravissima nella scena della lettura della lettera. Brava anche
Hélène Carpentier nella parte di Sophie e buona pure la prova di
Jerome Boutillier nelle vesti del marito Albert. Bravissimi,
infine, i solisti del Coro di voci bianche diretto da Gino
Tanasini. Applausi calorosi. Repliche venerdì (ore 20) e
domenica prossima (ore 15).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA