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Traghettopoli, viaggi gratis pure a Beppe Grillo, non è indagato

Traghettopoli, viaggi gratis pure a Beppe Grillo, non è indagato

Tre indagati non rispondono al giudice

GENOVA, 24 aprile 2025, 18:30

Redazione ANSA

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Non hanno risposto alle domande del giudice in procura a Genova i tre direttori di macchina della compagnia di navigazione Tirrenia indagati nell'ambito dell'inchiesta sui biglietti dei traghetti regalati a ufficiali della capitaneria. Intanto si scopre che tra i beneficiari degli omaggi della compagnia c'era anche il comico Beppe Grillo, suo figlio Ciro e gli altri ragazzi imputati nel processo per il presunto stupro di una studentessa italo norvegese. Il fondatore del Movimento 5 Stelle e gli altri non sono indagati.
    Questa mattina si sono presentati davanti al giudice Silvia Carpanini i direttori di macchina Alessio Ursomanno, Raffaele Del Gatto e Giovanni Ferrandino. Per loro il pm Walter Cotugno ha chiesto l'interdittiva come per altri otto mentre per due ha chiesto gli arresti domiciliari. La giudice deciderà se accogliere o meno la richiesta al temine degli interrogatori preventivi.
    Secondo quanto emerso dalle indagini le compagnie del gruppo Onorato avrebbero regalato, in sei anni, quasi 34 mila biglietti. Prova, per la procura, di un "meccanismo corruttivo impressionante", che coinvolge ufficiali "strategici" per le compagnie. Fra i beneficiari, come anticipato dal 'Fatto Quotidiano', ci sono anche il comandante generale Nicola Carlone e Roberto Isidori, vicecapo di gabinetto di Matteo Salvini.
    Per gli investigatori i biglietti regalati erano "correlati inequivocabilmente" a trattamenti di favore. Tra i fruitori appartenenti alle capitanerie di porto e forze dell'ordine, due magistrati e funzionari pubblici. Tra le persone indagate anche Achille Onorato che ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pm. Per lui non è stata chiesta alcuna misura.
    Nei mesi scorsi in tribunale a Milano è stata archiviata l'indagine in cui Beppe Grillo e Vincenzo Onorato, patron del gruppo Moby, erano accusati di traffico di influenze per una presunta "mediazione illecita" da parte del fondatore dei Cinquestelle: secondo l'ipotesi, poi ritenuta infondata, tra il 2018 e il 2019, Grillo avrebbe inoltrato a tre parlamentari del Movimento le richieste di aiuto avanzate dall'armatore, amico di lunga data, quando la sua compagnia era in crisi finanziaria. In cambio Onorato avrebbe siglato contratti per fare pubblicità a Moby sul blog dell'ex comico.
   

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