Dopo essere stato in mostra al
Palazzo Vecchio di Firenze dal primo maggio al 30 giugno, è
tornato a Milano il Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da
Volpedo, opera mastodontica simbolo delle lotte dei lavoratori e
anche di una pittura che sta al guado fra Ottocento e Novecento.
Per il dipinto è stata trovata una nuova collocazione, anzi
un ritorno a casa alla Galleria di Arte Moderna, dove sarà
visibile da domani, 7 luglio, mentre nella vicina corso Venezia
è visitabile da oggi la fondazione Luigi Rovati , dopo un
restauro complesso firmato da MCA - Mario Cucinella Architects .
Il pubblico può visitare la mostra "Fondazione Luigi Rovati:
il cantiere e il processo", la sala conferenza (dove è previsto
un cartellone di incontri pubblici), una sala studio, e uno shop
museale, che è anche il primo punto vendita Johan&Levi Editore,
un Caffè-bistrot e un ristorante gastronomico guidati dallo Chef
doppia stella Michelin Andrea Aprea. Negli spazi della
fondazione - sette piani di cui due interrati di oltre tremila
metri - è invece fissata per il 7 settembre l'apertura del museo
etrusco, che include uno spazio ipogeo per ospitare la
collezione.
Anche la Galleria di Arte Moderna ha un nuovo look grazie
all'arrivo del Quarto Stato e a quello di Maternità. tela di
Gaetano Previati, concessa in comodato gratuito per tre anni da
Banco Bpm, che ha sovvenzionato anche l'allestimento dell'opera
di Pellizza da Volpedo.
Il Quarto Stato alla Gam era stato esposto fino al 2010
quando è stato inaugurato il museo del '900 e il dipinto - che
era stato acquistato dal Comune di Milano nel 1920 grazie a una
sottoscrizione popolare - ne è diventato il biglietto da visita.
La posizione al Novecento non era però ottimale, sistemato in
una rientranza prima dell'accesso alla collezione, protetto da
una teca non poteva essere ammirato da lontano per mancanza di
spazio. Ora invece si trova fra la sala dedicata alle opere di
Segantini e quella di Maternità in uno spazio dove può essere
vista da distante e da vicino. Una sistemazione "che - ha
assicurato l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi - consente un
emozionante rapporto diretto con il capolavoro".
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