Anche a Milano gli attivisti di varie associazioni hanno organizzato un presidio per seguire le fasi giudiziarie che hanno portato alla prima sentenza inglese sul caso Assange, nel corso di una maratona internazionale dal titolo 'Anything to say?' che nel capoluogo lombardo si è tenuta dalle 12 alle 19 nei pressi di piazza dei Mercanti, in zona Duomo. Di fronte a un centinaio di sostenitori, tra le persone che hanno preso la parola su una sedia che fa parte di un monumento temporaneo proprio ad Assange, Snowden e Manning, dell'artista Davide Mormino, Moni Ovadia ha parlato di "sentenza favorevole" sottolineando però che "bisogna continuare a lottare fino alla sua ingiusta scarcerazione". Tra gli interventi anche la voce dei giornalisti, con il Gruppo Cronisti Lombardi dell'Associazione Lombarda dei Giornalisti: "L'accanimento verso Assange - ha detto Fabrizio Cassinelli - suona come un monito a tutti i giornalisti ma soprattutto alle loro fonti, il cui accesso viene quotidianamente messo sempre più in discussione anche in Italia, anche in Lombardia".
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