Le sofferenze, i disagi, la
vergogna, le ansie della malattia mentale cristallizzati in un
una serie di fotografie nate dopo due anni di studio e costruite
in modo da testimoniare le 'mutilazioni' che si celano dietro il
male oscuro. E' questo il senso delle immagini che danno corpo
alla mostra "In-visibile", di Hermes Mereghetti, giovane
fotografo che nella sua carriera ha sviluppato progetti
all'interno delle carceri milanesi, sul mondo dell'handicap e
dell'immigrazione, concentrandosi prevalentemente sulla
psicologia dell'individuo.
Un tema, quest'ultimo che ha portato a scandagliare il mondo,
ancora poco conosciuto, dei Disturbi Ossessivi Compulsivi, i
Doc, che Mereghetti ha 'fermato' in alcuni ritratti presentati
ieri sera, 31 maggio, nella sede della Banca di Credito
Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, nel Milanese e
raccolti anche in un libro con la prefazione giornalista
televisivo Toni Capuozzo.
"Il progetto 'In-Visibile' ha l'obiettivo di rendere
tangibili i 'malesseri' della mente e della personalità che
storpiano senza tregua il vivere comune", spiega l'autore delle
foto in cui una modella ostenta il suo corpo mutilato da una
malattia che spesso, chi ne soffre, tende a nascondere: senza
bocca o senza un occhio o alcune falangi delle dita oppure senza
una mano o i seni. Si tratta di 'scatti' su cui "fermarsi a
riflettere" e che sono il frutto di una ricerca in cui
Mereghetti ha cercato di calarsi dentro la mente e il dolore di
chi soffre di Doc "per rappresentare la 'nebbia' che offusca e
permea l'Io".
La mostra ha però anche uno scopo ben preciso:
"sensibilizzare maggiormente il mondo della psichiatria per
trovare le cure più adatte", conclude il fotografo. E per far
questo "credo possa essere utile portare queste foto nei vari
ospedali così da fare conoscere questo disturbo molto spesso
ancora invisibile e sottovalutato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA