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La Pastorale di Nico Vascellari per la Sala delle Cariatidi

La Pastorale di Nico Vascellari per la Sala delle Cariatidi

Un prato seminato con erbe infestanti come simbolo di resistenza

MILANO, 31 marzo 2025, 16:22

Redazione ANSA

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Un prato di erbacce spunterà nella sala delle Cariatidi di Palazzo Reale con l'installazione site specific 'Pastorale' realizzata da Nico Vascellari in occasione dell'Art week. "Non parla di pace o di guerra ma di resistenza" dice l'artista, visibilmente commosso nel ringraziare il suo team perché "l'arte oggi non ha un ruolo principale e fare questo lavoro è essere come queste piante".
    "Le piante che crescono nel cemento - sottolinea - sono qualcosa di magico, fanno pensare che la vita sia sacra quando la viviamo in un certo modo e che valga sempre la pena provarci, perché è ciò che rende la vita sacra e non sprecata".
    Promossa dal Comune di Milano - Cultura, prodotta da Palazzo Reale e Codalunga e curata da Sergio Risaliti, la mostra sarà visitabile da domani al 2 giugno ad ingresso libero. Non casuale la location: "con una visione intensa e profondamente evocativa, - chiosa l'assessore alla cultura Tommaso Sacchi - l'artista reinterpreta la storia della Sala delle Cariatidi, un luogo intriso di memoria, trasformandolo in uno spazio di riflessione sul rapporto tra natura, ricordo e rinascita". E non casuale il titolo, che contrasta con le tracce di quanto accaduto nel lontano 1943, quando le Cariatidi vennero bombardate.
    Al centro della sala, una grande scultura circolare in acciaio, adagiata su uno strato di terreno, a intervalli regolari emette uno scoppio fragoroso per poi rilasciare una pioggia di semi di erbacce, quelle che abitualmente vengono estirpate e che invece nei prossimi giorni daranno vita a un ecosistema destinato a crescere, fiorire e trasformarsi nel tempo. "Ricordo che da bambino - racconta Vascellari - inghiottii il nocciolo di una ciliegia. Cercai lo sguardo dei miei genitori terrorizzato perché temevo che quel nocciolo sarebbe germogliato nel mio stomaco e il fusto di quella pianta si sarebbe fatto strada verso la mia bocca per poi uscirne. Ora questa visione mi sembra un idillio e piuttosto che spaventarmi - conclude - mi sembra un ideale al quale ambire". E non a caso tutti i materiali usati saranno riutilizzati e le piante donate, per proseguire la loro vita oltre lo spazio espositivo.
   

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