Ha cominciato a studiare flamenco
a Madrid all'età di quattro anni, a 18 era primo ballerino della
prestigiosa compagnia di Rafael Aguilar e a 24 del Balletto
Nazionale Spagnolo di cui divenne anche étoile. Oggi, a 32
anni, Sergio Bernal è uno dei più acclamati ballerini del mondo
per la sua capacità di mescolare al flamenco stili diversi di
danza tra cui quella classica.
Il 4 agosto debutta in Carmen al Macerata Opera Festival come
guest star della Compagnia di Antonio Gades interpretando il
ruolo di don Josè che fu di Gades, con musiche eseguite dal vivo
all'Arena Sferisterio dalla Form-Orchestra Filarmonica
Marchigiana diretta da Miguel Ortega. "Una grande emozione e un
doppio debutto - ha dichiarato all'ANSA - perché pur avendo
danzato varie versioni del balletto Carmen, non l'avevo mai
fatto con la Compagnia di Gades, che ha impresso al flamenco il
suo stile personale e magnetico caratterizzato da movimenti
essenziali, ma perfetti in grado di catturare lo spettatore dal
primo istante in cui entra in scena. Perché il flamenco è un
linguaggio che parla direttamente al cuore: è ritmo e suono che
si balla con tutto il corpo, scandito dal battere dei piedi,
delle mani e delle nacchere, che ancor prima dell'orchestra
fungono da strumenti musicali. Per questo se conosci più stili
puoi ampliare il tuo contatto col pubblico, allo stesso modo in
cui chi parla più lingue può raggiungere più persone".
Ed è proprio ciò che 'il principe della danza spagnola', come
l'hanno definito i critici britannici, sta facendo portando in
tournée in Italia con la sua compagnia lo spettacolo 'Una noche
con Sergio Bernal', con un sogno nel cassetto: "Ballare con
Beyoncé per tentare una cosa nuova e divertente".
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