La Polizia di Stato di
Fermo, nei giorni scorsi, ha eseguito due ordinanze di
carcerazione a seguito di un aggravamento delle esigenze
cautelari a carico di due stranieri.
Il primo arresto ha riguardato un ragazzo, con precedenti
specifici per spaccio di stupefacenti, destinatario della misura
cautelare degli arresti domiciliari a Porto Sant'Elidio (Fermo).
Anziché rispettare le prescrizioni imposte, l'indagato usciva in
orari non consentiti per incontrarsi con altre persone, contro i
provvedimenti dell'autorità giudiziaria. Continui servizi di
appostamento della Squadra Mobile insieme ai controlli della
Polizia locale di Porto Sant'Elpidio, hanno consentito di
delineare una condotta antigiuridica dell'indagato che
passeggiava tranquillamente per le vie del centro cittadino: per
tali motivi, il gip ha ritenuto di applicare la restrizione in
carcere, valutata la pericolosità del soggetto e la sua
inclinazione alla commissione dei reati della stessa indole per
cui si procede. Infatti, all'arrestato è stata anche contestata
la recidiva specifica infra-quinquennale per spaccio, poiché in
più occasioni è stato arrestato dalla Polizia con addosso
diverse dosi di cocaina, di eroina e di hashish, già
confezionate e pronte alla vendita. Addirittura, lo scorso
settembre, quando è stato arrestato per spaccio, aveva estratto
dalla tasca un coltello a serramanico, tentandolo di aprirlo con
l'intenzione di colpire gli agenti intervenuti, che
fortunatamente sono riusciti a bloccarlo in tempo.
Il secondo arrestato è un indagato per reati contro la
persona, poiché aveva stalkerizzato una donna, insultandola e
minacciando di farle del male, per motivi legati alla sua
attività di volontariato. Anche in questo caso, l'aggravamento
della misura cautelare è dipeso da un comportamento aggressivo e
minaccioso, nei primi giorni di febbraio, nei confronti degli
agenti che avevano proceduto a un controllo. In quell'occasione,
l'arrestato aveva minacciato gli agenti delle Volanti di
utilizzare un coltello che aveva addosso, qualora fosse stato
ulteriormente controllato. In questo secondo caso la Corte
d'Appello di Ancona ha ritenuto il soggetto particolarmente
incline ai reati contro la persona, tenuto conto di una
precedente condanna, in primo grado, alla pena di un anno di
reclusione per stalking ed a fronte degli ultimi reati commessi.
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