Localizzati all'estero e arrestati tre latitanti, condannati in Italia in via definitiva, grazie alle indagini dei carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Ancona al comando del tenente colonnello Carmine Elefante del comando provinciale di Ancona guidato dal colonnello Roberto Di Costanzo, e al supporto della Procura generale presso la Corte d'Appello di Ancona, guidata da Roberto Rossi. Due dei latitanti assicurati alla giustizia sono stati già estradati in Italia dall'Albania e dalla Spagna, la terza è in attesa del provvedimento in Olanda. E' l'esito di "un lavoro di indagine certosino che ha permesso di individuare e catturare i latitanti in raccordo e interscambio informativo con le forze dell'ordine straniere" illustrato nel corso di una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri alla presenza del procuratore generale Rossi. Un lavoro di 'intelligence' che prosegue dal momento "che sono un centinaio i casi di persone condannate in via definitiva ma irreperibili, di questi alcune decine - ha rivelato il procuratore - riguardano reati gravi".
Il senso di questa collaborazione, che verrà estesa anche alla questura dorica, "è dare un concreto significato al concetto di certezza della pena e assicurare i condannati alla giustizia".
Anche perchè, ha spiegato Di Costanzo "la presenza di persone condannate per crimini gravi ma libere e impunite rafforza la capacità intimidatoria delle associazioni di cui fanno parte".
I tre latitanti arrestati sono Gentian Kadillari, albanese, di 47 anni, arrestato il 25 settembre 2024 dalla polizia di Tirana, che deve scontare una pena di 5 anni, 11 mesi e 3 giorni di reclusione per furto in abitazione aggravato, ricettazione aggravata, possesso e fabbricazione di documenti falsi, porto d'armi. Il secondo è un italiano, Ciro Troilo, di San Severo (Puglia) di 35 anni, arrestato a Tenerife, condannato in via definitiva a 6 anni, 7 mesi e 20 giorni di reclusione per violenza sessuale di gruppo che ha visto il coinvolgimento di una quindicenne a Portonovo (Ancona) il 20 luglio 2009. Tra i reati commessi anche la produzione, vendita e acquisto di stupefacenti. La terza latitante è una donna, Dora Ituma, di Benin City (Nigeria) di 52 anni, parte di un sodalizio criminale, arrestata il 3 gennaio scorso in Olanda, che deve scontare una pena di 12 anni, 7 mesi e 5 giorni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, per fatti commessi in Ancona, Porto Recanati, Torino e in territorio spagnolo in epoche antecedenti al maggio 2004.
All'individuazione all'estero dei latitanti gli inquirenti sono arrivati prima spulciando i fascicoli all'interno del Sistema Informatico Esecuzioni Penali (Siep), poi analizzando la documentazione di polizia giudiziaria, ma anche attraverso l'analisi di social network e fonti aperte a cura della Sezione "Cyber Investigation" del Nucleo Investigativo dei Carabinieri e, infine, con l'acquisizione di fotografie recenti e di matching con il sistema di comparazione automatica delle immagini 'Sari'.
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