Volkswagen perde quasi un terzo
degli utili nel 2024, mentre le auto vendute sono circa nove
milioni segnando una diminuzione di oltre il 3% rispetto al
2023, il fatturato con 325 miliardi cresce dell'1%. Oltre ad un
generalizzato aumento dei costi, è il mercato dell'Asia-pacifico
a far registrare il calo delle vendite più significativo, con
una flessione del 12%.
L'amministratore delegato Oliver Blume e il direttore
finanziario Arno Antlitz non hanno nascosto le difficoltà: "È
stato un anno impegnativo", ha detto il primo. "Non possiamo
essere soddisfatti", ha aggiunto il secondo. Tuttavia, Blume ha
lanciato un obiettivo ambizioso: "Entro il 2035 vogliamo essere
il pivot globale della tecnologia automobilistica" e fino al
2030 saranno messi sul mercato trenta nuovi modelli. Il percorso
è in salita e per quest'anno le previsioni sono di un moderato
ottimismo, con un aumento del fatturato del 5%. Senza prendere
in considerazione, lo ha specificato Antlitz, nuove limitazioni
al commercio, vale a dire i minacciati dazi di Donald Trump.
Anche gli investimenti subiranno una flessione: se tra il
2024-2028 l'azienda aveva mobilitato 180 miliardi, per il
2025-2029 saranno 165. Blume parla comunque di un'azienda
"solida", pronta ad affrontare i diversi mercati regionali. La
sfida è la Cina, il mercato nel quale la concorrenza è aumentata
in modo significativo. L'azienda prevede una ripresa solo a
partire dal 2026. Volkswagen ha già avviato una collaborazione
tra Audi e Saic, sta per lanciare due nuovi modelli Audi e ha
pianificato una grande offensiva con nuovi modelli a partire dal
2026. Per l'Europa e la Germania Blume ha lodato l'accordo con i
sindacati siglato alla fine dello scorso anno che prevede una
riduzione del personale di 35.000 unità fino al 2030 senza
licenziamenti. Adesso c'è bisogno di tempo per apprezzarne gli
effetti. Nei prossimi anni Volkswagen lancerà il modello di auto
elettrica a ventimila euro, intende proseguire la diffusione dei
punti di ricarica e mettere in sicurezza la fornitura di materie
prime per le batterie. Sull'elettrico sono arrivati segnali
contraddittori: per Blume "resta la tecnologia del futuro, sulla
quale stiamo puntando" ma occorre "flessibilità", vale a dire
che il gruppo per ora non rinuncerà al motore tradizionale. Già
Porsche aveva annunciato di volersi concentrare anche sul motore
a combustione, Blume ha annunciato che adesso questa sarà la
politica di tutti gli altri marchi Volkswagen. Anche per gli
obiettivi di Co2 l'azienda punta a una maggiore flessibilità:
per il 2025 raggiungere l'obiettivo non è possibile, ha detto
Antlitz.
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