L'Organizzazione nazionale per le
indagini sugli incidenti aerei e ferroviari e la sicurezza dei
trasporti in Grecia (Eodasaam) ha presentato in conferenza
stampa ad Atene il suo rapporto sull'incidente ferroviario di
Tebi, avvenuto il 28 febbraio del 2023, in cui persero la vita
57 persone.
L'incidente si verificò nei pressi della città di Larissa,
quando un treno passeggeri partito da Atene e diretto a
Salonicco si scontrò con un treno merci che viaggiava sullo
stesso binario in direzione opposta.
Nella conclusione dell'Eodasaam, si menziona l'errore umano
compiuto dal capostazione di Larissa, che ha indirizzato uno dei
due treni sul binario sbagliato. La velocità a cui viaggiavano i
due mezzi era notevole, e a seguito della collisione si
sprigionò una "grande palla di fuoco", si legge nel rapporto.
"Con le prove esistenti è impossibile stabilire cosa esattamente
l'abbia causata, ma le simulazioni e i rapporti degli esperti
indicano la possibile presenza di un combustibile finora
sconosciuto", sostiene il rapporto dove si conclude che circa
5-7 persone avrebbero perso la vita a causa dell'incendio. Nel
rapporto, inoltre, viene espresso il timore che gli interventi
effettuati dalle autorità sulla scena subito dopo l'incidente,
come la stesura di cemento sui detriti, abbiano compromesso la
scoperta di "informazioni vitali" sulle cause dell'incendio. Nel
gennaio scorso, una perizia indipendente commissionata
dall'Associazione dei familiari delle vittime ha sostenuto che
sul luogo dell'incidente sia stata rinvenuta la presenza di
alcuni solventi chimici, come lo xilene. La perizia ha sollevato
interrogativi sul treno merci e ha alimentato sui social media
l'ipotesi secondo la quale il mezzo avrebbe trasportato un
carico non dichiarato di materiale infiammabile di contrabbando,
che avrebbe causato il vasto incendio dopo lo scontro dei treni.
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