Assemblea aperta dell'Anm in
tribunale ad Asti per spiegare le ragioni dello sciopero,
indetto contro il progetto di riforma costituzionale del
governo.
Davanti a una cinquantina di persone sono intervenuti il
rappresentante dell'Associazione Nazionale Magistrati Stefano
Cotti e i giudici Alberto Giannone e Beatrice Bonisoli. Ad Asti
l'astensione dalle udienze ha superato il 90%, comunicano i
promotori dello sciopero: 95% in tribunale e 88% in procura.
La "assoluta contrarietà alla riforma" espressa dal sostituto
procuratore Cotti, a nome dell'Anm, è motivata dal "rischio che
questa riforma incida sui rapporti tra i poteri dello stato, con
un depotenziamento dell'autonomia della magistratura". Nei
prossimi mesi i magistrati astigiani organizzeranno iniziative
informative aperte al pubblico, "in orario serale e a nostre
spese".
"Teniamo a evidenziare - aggiunge Cotti - che questa non è
una difesa di casta: carriere unite o separate, sotto il profilo
economico per noi non cambia niente. Se agiamo è perché vediamo
un rischio per la tenuta del sistema e riteniamo la riforma nel
suo complesso costosa e inutile".
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