Il 2024 si è chiuso in
miglioramento per le imprese di Confindustria Cuneo, rispetto
all'anno precedente: nel manifatturiero, il 35,6% delle aziende
ha segnato un fatturato in crescita e un quarto delle imprese ha
ridotto l'indebitamento. Meglio ancora nei servizi, dove il
45,5% delle cento realtà economiche intervistate da
Confindustria dichiara di aver chiuso in crescita.
I dati sono stati presentati prima del consiglio generale
degli industriali cuneesi, tenutosi per l'occasione al
grattacielo della Regione Piemonte. Hanno portato il loro saluto
il presidente della Regione Alberto Cirio e l'assessore Andrea
Tronzano, insieme al comandante del Secondo Reggimento della
Brigata Taurinense di stanza a Cuneo, col. Davide Marini, che ha
illustrato un'iniziativa di solidarietà con la popolazione
libanese.
Per Elena Angaramo, analista del centro studi di
Confindustria Cuneo, le previsioni nel 2025 sono in linea con
l'anno passato: "Le policy dell'amministrazione Trump finora non
hanno impattato sui prezzi energetici, ma ci sono stati altri
rincari". Nel secondo trimestre migliorano le attese, tranne
quelle sugli ordini dall'estero che restano a -4,8%. I timori
sono ingenti soprattutto per quanto riguarda l'aumento dei
prezzi energetici, dove il 60,9% delle imprese (contro il
precedente 26,7%) dichiara di aspettare ulteriori rincari.
Si riducono le previsioni di ricorso alla cassa integrazione
(6,6%, dal 9,9%) in tutti i settori, tranne la metalmeccanica.
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