Una autobiografia senza filtri, un viaggio nel percorso sportivo di un giocatore che è stato tra i più volitivi mediani della sua generazione: "Un lavoro da mediano. Ansia, sudore e Serie A" (edito da 66th12nd, dal 10 febbraio nelle librerie), è il libro di Alessandro Gazzi, ex Lazio, Bari, Torino e Alessandria.
Il progetto letterario si è materializzato dopo aver appeso le scarpe al chiodo ma è in linea con le sensibilità di un atleta che fin da giovanissimo univa allenamenti con l'approfondimento degli itinerari della musica e del cinema (ha anche studiato al Dams).
Nelle pagine del libro risalta il cuore grande di un mediano dai capelli rossi, le paure dell'esordio, l'esperienza nella primavera della Lazio con Bollini, i primi contratti con superstipendi, allenatori-maestri di calcio e vita come Amedeo Carboni e Antonio Conte, oltre che una descrizione intima delle pressioni e delle tensioni che si vivono nel profondo dello spogliatoio. Il bellunese ( di Feltre) è stato uno straordinario rubapalloni, con buona applicazione anche da centromediano metodista, e un sinistro di discreto livello: per le sue prestazioni i tifosi lo esaltavano con battute come "sei the wall", "berlinese modello Muro di Berlino", con "il rosso non si passa"...
Per i tifosi del Bari risulteranno sale sulle ferite le pagine dedicate al calcioscommesse, con il travaglio di Gazzi che occupa più pagine fino alla scelta di collaborare con la giustizia sportiva per fare luce sulle condotte che portarono alle combine per Salernitana-Bari e Bari-Treviso. Scrive Gazzi, dal 2016 anche blogger, in merito al procedimento sportivo del tempo: "Collaborando posso usufruire dello sconto di pena. E' una scelta sofferta ma necessaria. Non posso buttare tutto questo tempo solo per mantenere immacolata la mia fedina calcistica agli occhi del mondo calcistico. (...) Non devo difendermi da nulla, ma devo dichiarare cose poco gradite che possono ferire alcuni miei ex colleghi". Gazzi ammise di aver omesso di denunciare la combine ed ottenne tre mesi di squalifica.
Gazzi ricorda anche le esperienze con tecnici originali come Giampiero Ventura a Bari e Torino, una indimenticabile vittoria dei granata a San Mames (2-3) contro il Bilbao nel 2015. In 234 pagine, frutto di un lavoro supportato anche dai consigli della psicologa Gabriella Starnotti, ci si immedesima in gioie e dolori, punti di forza e debolezza di un calciatore. Ecco il giocatore, prima che un professionista del pallone, è un uomo con pregi e difetti. E Gazzi li ha svelati con pudore e uno stile unico nell'universo pallonaro.
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