Anche a Bari gli universitari
protestano in tenda contro il caro affitti. Come a Roma, Milano
e Bologna, gli studenti sono accampati all'ingresso di via
Nicolai dell'Università di Bari per dire basta agli aumenti dei
prezzi delle stanze, "insostenibili" per le tasche delle
famiglie. Una protesta cominciata a Milano, quando la
studentessa Ilaria Lamera ha montato la sua tenda davanti al
Politecnico di Milano, e si è allargata a macchia d'olio in
tutta Italia.
"Secondo dati pubblicati negli ultimi giorni, Bari sta
subendo un aumento degli affitti in percentuale più alta
rispetto alla media nazionale", raccontano gli studenti
dell'organizzazione Cambiare Rotta, fautori della protesta.
"Trovare una casa è diventato impossibile, quasi tutte le
case per studenti ormai sono state trasformate in b&b per
turisti. Siamo costretti ad accettare qualsiasi tipo di camera a
qualsiasi prezzo. Ci sono studenti che arrivano a pagare 350
euro per una doppia, con spazio e privacy limitati, oppure
stanze senza finestre o senza armadi a 600 euro", continuano.
"Dopo sei mesi di ricerca in cui ho fatto la pendolare, ho
trovato una stanza a 300 euro spese escluse, in una casa in cui
vivo con altre quattro persone", testimonia una ragazza. "La
casa è vecchia, dobbiamo fare i conti con bollette altissime,
l'acqua calda è praticamente un lusso. In pochi possono accedere
ai servizi offerti dall'Adisu".
Gli studenti in protesta sono stati raggiunti dall'assessora
al Welfare di Bari, Francesca Bottalico, "per esprimere
vicinanza e condivisione sui bisogni che i ragazzi stanno
esprimendo". "Quello dell'emergenza abitativa - ha dichiarato -
è un problema che a Bari riguarda tutte le categorie e
coinvolge più di 1100 famiglie, di cui 800 già in strutture di
accoglienza".
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