Il Comitato per la difesa del
territorio jonico ha espresso nuovamente la propria contrarietà
al progetto proposto da Acquedotto Pugliese del dissalatore sul
fiume Tara, in provincia di Taranto, nel corso del consiglio
comunale monotematico richiesto sia da maggioranza che da
opposizione nel capoluogo jonico. Il movimento ha riassunto le
principali osservazioni rilevando "gravi criticità", tra cui il
"conflitto con gli obiettivi di sviluppo sostenibile", "lacune
metodologiche evidenziate da uno studio del Politecnico di
Torino", "impatto sugli ecosistemi marini", "elevata impronta
energetica e impatto sul clima", "costi elevati e alternative
più sostenibili ignorate".
Il Consiglio ha poi approvato con 18 voti favorevoli
(contrario il consigliere Lucio Lonoce del Pd, membro del cda di
Aqp) la mozione con la quale "si impegna il sindaco a opporsi al
progetto, rivolgendosi - se ricorrono i presupposti giuridici -
anche al Tar e a invitare la Regione a ricercare siti
alternativi". Nel corso della seduta dell'assise, la referente
del comitato Gladys Spiliopoulos (esperta in valutazione di beni
non di mercato ed ecologia integrale) ha illustrato "i punti
deboli del progetto - è detto in una nota - circa gli impatti
economici e ambientali".
Contemporaneamente allo svolgimento del consiglio
monotematico, una rappresentanza di cittadini delle comunità
coinvolte, tra cui i ragazzi dell'associazione Gambe di Mazinga
di Statte, hanno tenuto un sit in all'esterno di Palazzo di
città.
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