Servono subito 3 mila euro per
difendere davanti al Consiglio di Stato la sentenza con la quale
l'11 luglio del 2014 il Tar Sardegna aveva bocciato il mega
impianto di serre fotovoltaiche realizzato nelle campagne di
Narbolia (Oristano) della Enervitabio Santa Reparata.
A lanciare l'appello, a pochi giorni dall'udienza fissata per
il 5 novembre, è il comitato spontaneo S'Arrieddu che assieme a
Italia Nostra e Adiconsum sta conducendo da anni una battaglia
impari contro un progetto industriale giudicato dannoso e
inutile per il territorio e finalizzato, dicono, solo
all'incasso dei generosissimi incentivi statali per la
produzione di energia da fonti alternative.
A difendere il progetto, davanti al Consiglio di Stato, oltre
alla Enervitabio, controllata da capitali cinesi, ci sono anche
la Regione Sardegna e il Comune di Narbolia. La paura del
Comitato S'Arrieddu, ha spiegato il rappresentante
dell'associazione Pietro Porcedda, è che i giudici di secondo
grado possano decidere tenendo in conto più le ragioni della
politica del momento e dei rapporti commerciali Italia-Cina che
quelle del diritto.
"I tre mila euro servono a sostenere le spese vive per
resistere attivamente in giudizio davanti al ricorso della
Enervitabio", ha spiegato ancora Porcedda, precisando che nelle
casse del Comitato ci sono già 1.200 euro e che quindi la
raccolta fondi punta a recuperare i 1.800 euro che mancano. Chi
volesse contribuire può fare un versamento sul conto corrente
della sezione Italia Nostra di Cabras indicando chiaramente la
causale "erogazione liberale spese legali difesa agro Narbolia".
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