"Un'infinità di preziosissimi reperti da guardare, ma anche e soprattutto tante storie da raccontare, in particolare ai ragazzi, perché non voglio che il mestiere dell'archeologo scompaia". Lo ha detto Raimondo Zucca, curatore del nuovo allestimento dell'Antiquarium Arborense di Oristano, che sarà inaugurato domani alle 18,30 dal sindaco Guido Tendas assieme al soprintendente archeologico della Sardegna Marco Minoja e all'assessore regionale ai Beni culturali Claudia Firino.
Una delle storie che il nuovo allestimento del'Antiquarium racconta è quella dell'avvocato di Seneghe Efisio Pischedda (1850-1930). La sua collezione di reperti provenienti dagli scavi di Tharros era la più vasta raccolta di antichità esistente in Sardegna e fu a lungo punto di riferimento per l'archeologia nazionale e internazionale prima di diventare il fondo costitutivo dell'Antiquarium Arborense che aprì i battenti nel 1938 e fu il primo museo archeologico della Sardegna.
A lui ed alla sua collezione è dedicata un'intera sala, detta La famiglia dell'antiquario, nella quale c'è posto anche per le storie di tanti altri archeologi, come il canonico Giovanni Spano, Vittorio Angius, Alberto La Marmora e Antonio Cara ma anche l'inglese Lord Vernon, che a Tharros scavò 14 tombe cartaginesi, e lo scopritore della città di Troia Heinrich Schliemann.
Raimondo Zucca le racconta con una preziosa collezione, unica in Sardegna, di manoscritti autografi, libri e documenti d'epoca, messa insieme a proprie spese nel corso degli anni e donata di recente al Comune di Oristano e tutte insieme diventano anche la storia affascinante dell'archeologia non solo sarda, ma anche di tutto il Mediterraneo, di quell'epoca.
Il nuovo allestimento è accompagnato anche da importanti interventi di manutenzione appena conclusi e da un sistema di dispositivi multimediali collegati in rete locale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA