A differenza di quelle valdostana,
sud tirolese e slovena del Friuli, la minoranza linguistica
sarda è discriminata nelle disposizioni della nuova legge
elettorale per l'elezione alla Camera dei deputati. L'Italicum,
imponendo il superamento di soglie del 3%, di fatto preclude
l'accesso alla rappresentanza dei candidati espressione della
minoranza linguistica. Da qui il ricorso promosso presso la
Corte d'Appello di Cagliari dall'Associazione per la tutela dei
diritti dei sardi. Le motivazioni sono state illustrate dal
presidente dell'associazione Flavio Cabitza, dal segretario del
Psd'Az Christian Solinas, dall'avv. Carlo Besostri e da Marco
Meneo del Comitato per il No al Referendum Costituzionale.
Solinas ha ricordato di aver presentato quasi un anno fa una
mozione che impegnava il presidente della Giunta Francesco
Pigliaru, a "tutelare in tutte le sedi le ragioni del popolo
sardo in ordine alla rappresentanza della propria specificità
culturale con riferimento alle nuove disposizioni
dell'Italicum".
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