DI MANUEL SCORDO
Sorrisi, abbracci, lacrime e un mazzo di rose bianche e rosse. È stata accolta così dalle mamme degli alunni della scuola primaria di San Vero Milis, Marisa Francescangeli, la maestra di 58 anni di Nuoro sospesa per venti giorni per aver fatto realizzare agli scolari un piccolo rosario con perline a forma di braccialetto e per aver recitato insieme ai piccoli un'Ave Maria e il Padre Nostro durante la sostituzione di un suo collega in una terza elementare prima delle vacanze natalizie del 2022.
Questa mattina l'insegnante ha fatto rientro a scuola, dopo aver trascorso quello che lei ha definito un "periodo di forte disagio e stress", ma anche di "coraggio per aver raccontato quanto mi era accaduto affinché si conoscesse la verità". È stata una giornata carica di emozioni, iniziata già prima di arrivare in classe. "Non vedevo l'ora di tornare dai miei bambini - racconta all'ANSA -. Ero molto emozionata, prima di entrare ho versato qualche lacrima. Al mio arrivo c'erano le due mamme che mi stanno sostenendo. Ma con loro ci sono anche tutti gli altri genitori". Davanti ai cancelli con la maestra c'era anche il segretario provinciale della Uil scuola di Oristano, Raimondo Pisu, il sindacato che ha presentato ricorso al Tribunale del lavoro di Oristano contro la sospensione.
"Sono stati venti giorni difficili - confessa -. È giusto adesso che si sappia la verità, deve venire fuori. Mi auguro che sia una cosa breve. Se c'è qualcuno che ha sbagliato con me dovrà prendersi le proprie responsabilità". Ma è sul rapporto con i suoi alunni che la docente insiste. "È stato bellissimo rientrare a scuola e in classe. Nonostante mi abbiano descritto come una maestra terribile, non lo sono. I bambini - chiarisce - mi hanno fatto un sacco di disegni, mi voglio bene. Alcuni si sono voluti far interrogare, volevano dimostrarmi che in questo periodo hanno fatto il loro dovere. Io li faccio partecipare costantemente: facciamo le cose in modo gioioso e dinamico".
Poi parla delle sue lezioni. "Ho insegnato ai bambini che cosa sono giustizia e libertà. Ho spiegato loro che ognuno di noi deve poter esprimere la propria opinione senza essere sopraffatto dal più forte. Se veramente parliamo di democrazia, la democrazia è poter esprimere la propria opinione nel rispetto di tutti. Non avrei fatto nulla del genere - precisa - se avessi avuto bambini di altre religioni". Sul fronte del rapporto con i colleghi, la maestra sottolinea: "Sono tutti dalla mia parte, poi c'è qualcuno che non si espone, ma la maggioranza è con me. Ho tante persone che in questo momento mi stanno sostenendo".
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