Un festival di Pasqua itinerante
nel quartiere Marina, tra le Chiese di Sant'Agostino e del Santo
Sepolcro, a Cagliari. Sei i concerti, dal 5 aprile al 31 maggio.
Saranno le "Pagine Mozartiane" ad aprire la rassegna,
organizzata dall' associazione Incontri Musicali.
Si parte sabato, alle 19.30, nella chiesa del Santo Sepolcro,
nell'omonima piazza: protagonisti della serata Pietro Nonnis al
flauto e Matteo Ierardi all'arpa. Accompagnati dall'Orchestra
regionale sarda diretta da Giacomo Medas, proporranno pagine di
Mozart. Verrà eseguito il "Concerto in do maggiore" per flauto,
arpa e orchestra, e il "Divertimento n° 3 in Re maggiore", per
orchestra.
Il festival prosegue domenica 13 aprile alle 20.30, con il
concerto di Pasqua, sempre nella Chiesa del Santo Sepolcro,
protagonista il basso cagliaritano Francesco Leone. Stesso
scenario anche per l'appuntamento di domenica 27 aprile, alle
20.30, con le "Perle del Giovane Wolfgang", eseguite dalla
violinista Silvia Paola Meloni.
L'11 maggio la rassegna si sposta in via Baylle nella chiesa
di Sant'Agostino, per una prima assoluta: il concerto "da
Leonardo alla Via Crucis" con il soprano Valentina Satta, il
controtenore Ettore Agati, accompagnati dal violino di
Massimiliano Pani e dal pianoforte di Matteo Taras.
Si ritorna nella Chiesa del Santo Sepolcro per le ultime date
della rassegna. Domenica 24 maggio alle 19.30 spazio al Recital
"Suoni e colori dal Romanticismo al Modernismo", con Paola
Tironi all'arpa, e gran finale domenica 31 maggio alle 19.30,
con la "Missa Pro Defunctis", con le musiche di N. Jommelli. Sul
palco il soprano Virginia Zucca, il controtenore Ettore Agati,
il tenore Moreno Patteri, il basso Alessandro Porcu, assieme
all'Ensemble Chorus Project e all'Orchestra Regionale Sarda
diretta da Giacomo Medas. "La scelta della Chiesa cagliaritana
del Santo Sepolcro per aprire il cartellone del festival non è
casuale - sottolinea il direttore artistico Medas - la musica
barocca trova il suo respiro migliore in una Basilica dello
stesso periodo storico (1600-1750), anni in cui la Chiesa era
stata rivoluzionaria nel dare ampio spazio alla musica dentro le
proprie mura".
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