Risalirebbe al 1996 l'inizio della
relazione tra Laura Bonafede, la maestra arrestata per
favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena, e
il boss Matteo Messina Denaro. Solo a partire dal 2007, però, la
donna sarebbe stata coinvolta dal capomafia nella gestione dei
propri interessi. Lo sostiene il tribunale del Riesame nella
motivazione del provvedimento con cui ha respinto la richiesta
di scarcerazione presentata dai legali della Bonafede.
La convivenza tra i due, insieme alla coppia viveva anche la
figlia della maestra, Martina Gentile, indagata per gli stessi
reati della madre, "sarebbe stata interrotta nell'aprile del
2015 - specificano i magistrati -. Da aprile del 2017 la
convivenza si sarebbe trasformata in mera frequentazione, anche
quest'ultima sarebbe stata bruscamente arrestata nel dicembre
del 2017 probabilmente a seguito delle perquisizioni disposte
dai giudici".
L'indagine che ha portato all'arresto della Bonafede è stata
coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia,
dall'aggiunto Paolo Guido e dal pm Gianluca De Leo.
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